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Uno spritz rosso e un libro giallo

Tempo di lettura: 2 minuti

Domenica sul lago di Garda: sono seduto in un bar, dopo un rinfrescante spritz Campari e un po’ di patatine posse in attesa che la mia banda di chiesaioli finiscano la messa per la “benedizione degli zainetti” (???) delle mie nipotine. È bello, ogni tanto, fermarsi e guardare il mondo che ti passa davanti, cosa che nella frenetica Milano, non mi capita quasi mai, anche perché non sono molto un tipo da bar, ma, chissà perché, quando sono in giro invece non mi dispiace farmi un aperitivo e guardare, appunto, le persone che passeggiano e fare dei commenti mentali sui vari personaggi. Il libro che mi fa compagnia è “Delitto di benvenuto” di Cristina Cassar Scalia, una affermata scrittrice di gialli già nota per la serie di romanzi gialli con protagonista Vanina Guarrasi, vice questore a Catania, passata anche in tivù con protagonista Giusy Buscemi.

In questo romanzo il personaggio principale è Scipione Machiavelli, commissario trentenne, trasferito, per uno scandalo nella dolce vita romana, dalla capitale a Noto e accolto, subito al suo arrivo, dalla scomparsa di un notabile della città.

Siamo negli anni sessanta, per cui niente cellulari né computer, né test del DNA, quindi le indagini sono un bel po’ meno tecnologiche rispetto a quello che abitualmente vediamo nei vari CSI e NCIS. Scipione si avvarrà solo dell’aiuto dei suoi validi sottoposti, e delle confidenze della bella farmacista di cui il nostro commissario è profondamente attratto.

La soluzione all’ intricatissimo caso  avverrà in uno scenario in cui viene tratteggiata una Italia della provincia meridionale di sessant’anni fa.

Un libro gradevolissimo che riecheggia Camilleri e anche Manzini e che, di sicuro, avrà un seguito con altre storie in cui sarà protagonista il nostro commissario Machiavelli.

Buona lettura.

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