
Uomini zen
Una delle storielline zen, tratta da “101 storie zen”, che io leggevo a mio figlio e che poi lui, su richiesta dei miei amici, raccontava con un enfasi che divertiva tutti quanti era questa:
In un piccolissimo villaggio orientale viveva un uomo zen con la sua famiglia. Erano considerati ricchi perché possedevano un cavallo che le altre famiglie non avevano. Un brutto giorno uno dei figli dimentica di chiudere la stalla e il cavallo scappa. Tutto il villaggio manifesta la sua compassione: “Che grande sfortuna, che disgrazia!“, ma l’ uomo zen, impassibile, dice “Si vedrà“. Dopo qualche giorno il cavallo ritorna, portando con sé tre cavalli selvaggi. Tutto il villaggio: “Che grande fortuna, che meraviglia!” e l’ uomo zen “Si vedrà”. Il figlio più grande, nel tentativo di domare uno dei cavalli selvaggi, viene disarcionato e si spezza irrimediabilmente una gamba. Tutto il villaggio: “Che sciagura, che grande disgrazia!” e l’ uomo zen, impassibile: “Si vedrà“.
Dopo qualche tempo arriva al villaggio l’esercito dell’imperatore per arruolare forzatamente i primogeniti di ciascuna famiglia ma, essendo il primogenito gravemente menomato, non viene preso e così tutto il villaggio: “Che grande fortuna, che buona sorte!“ e il nostro uomo zen: “Si vedrà!”.
A questo punto mio figlio, con un grande coupé de theatre diceva: “…e la storia potrebbe continuare all’infinito. Non c’è attaccamento, non c’è bene o male per l’uomo zen; c’è solo il fluire della realtà nel qui e ora.
Non so se mio figlio abbia, allora, capito sino in fondo cosa volesse veramente significare quel raccontino, forse qualcosa si perché, al mio compleanno, mi ha regalato il libro di questa settimana:
“SUCCEDE SEMPRE QUALCOSA DI MERAVIGLIOSO” di Gianluca Gotto già autore di “Le coordinate della felicità”, “Come una notte a Bali” e di “Quando inizia la felicità”.
La storia:
Davide è un ragazzo che vede sgretolarsi tutte le sue certezze: viene licenziato dallo stage presso un grosso studio di architettura, viene lasciato dalla sua fidanzata di sempre, Valentina, e gli muore il nonno, suo unico vero punto di riferimento. Inizia una discesa all’inferno in cui pur di fare qualcosa diventa un rider. Poi, un giorno viene convocato da un notaio che gli consegna dei soldi e delle lettere del nonno che gli chiedono di consegnare un messaggio e una parte delle sue ceneri a un fantomatico Guglielmo Travi a Da Lat in Vietnam.
Dopo una serie di tentennamenti Davide parte, iniziando così il suo viaggio iniziatico per la sua guarigione spirituale L’ antico amico del nonno si rivelerà una stupenda guida verso la serenità attraverso un viaggio On the Road da sud a nord del Vietnam.
Da leggere soprattutto se non si è di un gran umore positivo.



