
I colori del tempo
Lo ammetto: sono un grande fan di “ Amici di Maria De Filippi”. Lo guardo dal lontano 2001 quando si chiamava “Saranno famosi” mutuando il titolo da una serie televisiva americana. Lo guardo perché mi diverte, ogni anno, riuscire ad indovinare, tra i giovani partecipanti di questo talent, chi poi diventerà realmente una star. Da lì sono usciti nomi come Alessandra Amoruso, Elodie, Annalisa, Emma, i Kolors, solo per citarne alcuni degli ultimi anni. A Sanremo almeno un terzo dei partecipanti viene da quella scuola.

Una delle cose però che mi sta un po’ stufando sono le continue diatribe tra i professori, forse create ad hoc per dare pepe alla trasmissione, ma che, alla lunga, stancano.
Ieri, domenica, infatti, come da copione, mi sono cuccato i soliti battibecchi tra la Celentano e l’Étoile Abbagnato sulla bravura di un ballerino e l’altrettanto solito scontro tra Zerbi e Pettinelli per un giovane cantante: anche basta!
Meno male che con la immancabile S. si era deciso di andare al cinema.
Il film: “I colori del tempo” di Cédric Klapisch con Susanne Lindon, Adèle e Abraham Wapler, Seb.
La storia:
Tutto parte da una riunione, ai giorni nostri, presso uno studio notarile di Parigi, di una trentina di eredi del testamento di Adèl che riguarda una proprietà in Normandia. Si stabilisce che quattro tra i partecipanti andranno a visitare la casa per poi decidere il da farsi. In parallelo, siamo nel 1895, vediamo la giovane Adèl che lascia la Normandia ed un ragazzo che ama per recarsi a Parigi per cercare di incontrare la madre che l’ha affidata, neonata, alla nonna ora deceduta.
Le due storie proseguono in parallelo con scoperte da una parte e dall’altra di verità sconvolgenti. Nella parte fin de siecle vediamo una Parigi patinata con la torre Eiffel e la prima illuminazione elettrica, con le prime fotografie e l’inizio della cinematografia.

Nella casa i quattro cugini troveranno fotografie di Nadar e un quadro di Monet e scopriranno che Adèl è figlia di una relazione della madre con il pittore capostipite dell’impressionismo.
Il finale è un ritrovamento in parallelo sia da parte della ragazza che da parte di Seb di una nuova via per interpretare la propria vita.
Un film molto ben fatto, con un cast di attori bravissimi, una fotografia eccezionale e una storia estremamente intelligente ed intrigante.
Assolutissimamente da vedere.
Trailer ufficiale:
https://www.youtube.com/watch?v=ugmPyexeY04



