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Parole inafferrabili evolvono

Tempo di lettura: 3 minuti

E’ chiaro che la mia chiusura determina l’inafferrabilità della parola, ne delimita l’esistenza come perimetro, o uso. Ma soprattutto non crea dei campi possibili di relazione con la realtà in cui sono immersa, confinandomi nel mio mondo… “bolla” di una realtà.

Quando una parola è afferrata è necessario trattarla con cura perché evolve con la mia saggezza, il mio sapere operativo. Sono sempre presa dallo stupore perché evolve con la mia conoscenza.

Apertura a uno spazio intermedio

Le parole inafferrabili hanno un luogo e un tempo ma non rimangono chiuse in un termine o in un confine preciso, esse evolvono di significato perché sono aperte alla realtà.

Lavorando sugli spazi intermedi di attraversamento del confine, di interfaccia, di soglia posso cercare di creare sempre più accordo tra me e la parola creo nuovi significati, creando così nuovi mondi.

Faccio un esempio con una parola: innovazione. E’ un’azione, il più delle volte deliberata, di realizzare prodotti, servizi, metodi, esperienze e conoscenze in grado di soddisfare o risolvere meglio o diversamente dall’esistente un bisogno o un problema.

Cosa NON è innovazione? Tutto ciò che non è novità. E’ coerenza spinta all’estremo. L’innovazione nasce da elementi di incoerenza. Qualcuno, un po’ filosofo, la definisce una disobbedienza ad un ordine definito. Altri, più aziendalisti, la definiscono gestione della complessità sull’orlo del caos.

Esperienza, esperienza, esperienza

L’innovazione di fatto vive in uno spazio intermedio tra il visibile e l’invisibile del nostro vissuto è anche per questo che spesso è inafferrabile. E’ un agire che porta qualcosa di nuovo.

Se ci pensi, l’innovazione è pura essenza dell’esperienza umana che è semplicemente sperimentazione continua e l’innovazione è una delle sue migliori espressioni.

L’innovazione accade in uno spazio intermedio, uno spazio tra realtà e possibilità.

In una realtà, come in quella che viviamo, in cui abbiamo esperienza di complessità crescente, l’innovazione deriva proprio dalla capacità di estrarre nuove conoscenze e stili di pensiero da questa complessità.

L’innovazione non addomestica la complessità, non la irrigidisce, ma la esplora, la valuta e la valorizza. La sua caratteristica è che si genera sul confine tra realtà e possibilità. Proprio sull’orlo del caos si innova gestendo la complessità, superando qualsiasi ansia che irrigidisce o qualsiasi eccesso che disperderebbe.

L’innovazione, per dare un’immagine fisica, è liquida.

Come afferrarla

E proprio con questo suo essere attiva allo stato liquido che è difficile afferrarla.

Nel passato, più di 30 anni fa quando ho cominciato a lavorarci, l’innovazione “principe” anzi “principessa” era quella tecnologica, ed era il risultato di un percorso lineare o al massimo circolare ma comunque “chiuso” controllato da un inventore o da un innovatore che si arricchiva o meno attraverso l’appropriazione del valore creato dall’innovazione stessa, per esempio con un brevetto o meglio ancora una conoscenza che non viene svelata, il know-how segreto. Come quello della ricetta della Coca-Cola.

Quindi prova a visualizzare e vedrai che questa idea di innovazione è una “tubo o meglio un imbuto con una pendenza” o un “anello con una rotazione” in cui è noto chi crea e si appropria del suo valore soprattutto, fermo restando il beneficio per coloro che hanno potuto risolvere il problema o soddisfare il bisogno.

Oggi, l’innovazione tecnologica ma anche quella sociale (quella che crea progresso nelle comunità) è “aperta” è più come uno stagno, un fiume o un mare fatto di diversi ecosistemi e la sua attivazione è basata sulla relazione, sull’allineamento e sulla connessione tra diversi agenti che sono immersi in questi ecosistemi. Anche la condivisione del valore è molto più variegata e di più complessa appropriazione e anche con diversa velocità e portata.

Anche qui se visualizzi l’idea di innovazione è come una “rete” o meglio una “ragnatela” di parti che sono legate da cicli nutritivi ed energetici che vanno sottoforma di collaborazioni e cooperazioni senza controllo gerarchico.

Vedi come si disegna in modo diverso il confine, la forma e anche il significato e anche il modo di afferrare la parola e vedi anche come cambia anche il tuo campo di interazione, la tua dinamica, il tuo viverla. Ti piace? E in quale visualizzazione ti senti più dentro?

Parole come innovazione, resilienza, solidarietà vivono perché al loro interno si realizzano dei processi creativi fatti da persone come me e come te che ridisegnano la frontiera, disegnano i varchi, le relazioni e i flussi e a loro modo permettono a tutti di cambiare attivamente il futuro che emerge con un pizzico di consapevolezza. Innovazione è cultura e cultura è innovazione e ti invito ad ascoltare questo TEDX di Alberto Angela. https://youtu.be/WDajkSnJbWY?si=NmHtSs8R1UcOj5EG

Ti può interessare leggere qualche mio articolo per afferrare delle parole che raccontano il futuro che emerge e prendertene cura?  Se SI rispondi a questo survey monkey dove propongo le prime 9 parole inafferrabili: Innovazione, Resilienza, Solidarietà, Ecosistema, Anti-fragilità, Intelligenza connettiva, X -thinking, Rischio, Complessità.

https://it.surveymonkey.com/r/7BTPR3Y

Copertina: depositphotos.com

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