
Il fallimento del mito americano
The Brutalist, del trentaseienne regista Brady Corbet, è un film monumentale, lo è per la durata di tre ore e mezza e lo è per i temi che affronta e il modo con cui li narra. Va detto subito che sebbene con alcune perplessità è un film che gli amanti del cinema apprezzano.
È la storia di un architetto ungherese, Lázsló Toth, sopravvissuto al campo di Buchenwald, che negli Stati Uniti cerca di riprendere la vita. Distrutto nel fisico e nell’ anima, credendo di aver perso l’intera famiglia, raggiunge il cugino Attila a Philadelphia (dove il 4 luglio 1776 veniva promulgata la Dichiarazione di indipendenza dalla Gran Bretagna). Attila è del tutto assimilato ha, persino, cambiato cognome, e con la moglie cattolica gestisce un negozio di mobili.
Lázsló rinnova lo stile del negozio disegnando mobili ispirati al Bauhaus, la famosa scuola tedesca di architettura e design di cui era un esponente.
Un giorno arriva l’occasione per l’architetto di mostrare le proprie capacità rinnovando la biblioteca di un magnate, Harrison Van Buren, su richiesta del figlio. Non tutto filerà come doveva, il magnate non apprezza e non paga. Questo allontanerà Lázsló dal cugino.
Ormai rassegnato a spalare carbone e a vivere in un dormitorio con l’amico nero Gordon, ex militare che ha contribuito a liberare l’Italia dai nazifascisti, Lázsló incontra il suo riscatto. Van Buren ha scoperto chi è Lázsló Toth e ha visto sulle riviste di architettura i numerosi edifici brutalisti (stile architettonico che faceva uso del cemento armato a vista come fece ad es. Le Corbusier) che ha realizzato in Europa. Gli commissiona un lavoro monumentale: la costruzione di un centro ricreativo polivalente dedicato alla memoria della madre.
È il momento del riscatto personale e professionale di Lázsló, il progetto avrà un forte valore simbolico.
Nel frattempo, l’architetto scopre che la moglie e una nipote sono vive e, grazie alle conoscenze del suo committente, riesce a farle arrivare sul suolo americano.
La moglie è su una sedia a rotelle, una conseguenza della malnutrizione a Dachau, mentre la nipote dall’esperienza del campo è rimasta muta.
I lavori del centro proseguono a singhiozzo con un continuo braccio di ferro, Lázsló è Irremovibile, non cede su alcuna modifica. I rapporti con la famiglia Van Buren si deteriorano, diventano tossici, oscillano tra la generosità e la crudeltà.
Passa del tempo e Lázsló accetta di riprendere i lavori, interrotti dopo un incidente. Il centro è il suo progetto, progetto per il quale lui, ebreo, ha accettato di costruire una cappella cristiana con tanto di altare in marmo di Carrara su cui la luce a mezzogiorno disegna una croce. E, proprio nelle cave dove l’architetto e il committente si recheranno per scegliere il marmo, un fatto separerà per sempre i due. Ma non termina qui, accadranno altre cose in questo film fluviale e, allo stesso tempo, capace di catturare.
La storia inventata dell’architetto Toth appare vera, verissima come si addice al grande cinema. Corbet racconta vita e morte, dolore, tenerezza, cadute e rinascite, depressione e speranza. Nell’ America feroce di quegli anni anche un uomo di valore come Lázsló viene maltrattato, tollerato. Eppure, lui che ha visto la disperazione totale dei campi resiste guidato dalla sua ossessione di lasciare un segno attraverso l’opera. Ma il prezzo da pagare è altissimo.
L’impressione è che in questo film gigantesco, soprattutto nella seconda parte (il film è diviso in due parti, un intervallo, più un prologo e un epilogo), il regista non riesca a governare la sovrabbondanza di elementi messi in campo (l’ambiguità del sogno americano, l’antisemitismo sempre latente, l’arroganza dei bianchi ricchi, la violenza, le debolezze umane, le tossicodipendenze) e che l’opera resti schiacciata da questo eccesso.
Gli attori sono bravissimi, soprattutto Adrien Brody (Lázsló Toth) e Guy Pearce (Harrison Van Buren). Una grande cura è stata data anche alle tecniche di registrazione per adattarle al tempo narrato, ai costumi e alle musiche.
Trailer ufficiale del film:
https://www.youtube.com/watch?v=zi3_AVjtI1k
