
Una donna indipendente
RICORDI
Leggendo il libro, di cui vi parlerò questa settimana, mi è tornato prepotentemente in mente il periodo dei miei primi amori, quando, d’ estate, si lasciava la città o quando si ritornava dalle vacanze e ci si lasciava dietro il ricordo di un bacio, una salda amicizia. A quei miei tempi, non c’era whatsapp, non c’erano le email, c’era la posta, preferibilmente espressa (una settimana ), così arrivava prima, e le cartoline, che facevano vedere dove eravamo. Ricordo le attese dell’arrivo del postino. E poi, finalmente, la risposta a due lettere fa’, letta in tutta fretta e poi riletta, più lentamente e poi ancora.
IL LIBRO
“Una donna indipendente” di Elisabeth Von Arnim, pseudonimo di Mary Annette Beauchamp (1866–1941), scrittrice britannica nata in Australia, vissuta prima in Germania, poi in Inghilterra ed, in fine, negli Stati Uniti; autrice tra il 1899 e il 1940 di ventuno romanzi tra cui “Il giardino di Elisabeth“, “Il circolo delle ingrate“, “Vi presento Sally“ e “Mr Skeffington“.
LA STORIA
“Una donna indipendente” scritto nel 1907 è in pratica un romanzo epistolare in cui, però, possiamo solo leggere le lettere di Rose-Marie, la protagonista, e soltanto intuire le risposte di Roger, il destinatario di queste missive.
Rose-Marie vive a Jena col padre professore e ospita Roger, un giovane nobile inglese decaduto, in Germania per imparare il tedesco. I due giovani si innamorano e lui, alla fine del suo soggiorno, prima di ritornare in Inghilterra, le chiede di sposarlo. Ma, una volta tornato in patria, ben presto, Roger si fa coinvolgere da una donna molto bella e, soprattutto molto ricca. Rose-Marie non interrompe le sue lettere e molto argutamente porta avanti questa relazione con degli sviluppi estremamente interessanti ed un finale inatteso.
Insomma un libro intelligente, soprattutto pensando al periodo in cui è stato scritto, dove una volta ancora si esalta la supremazia di un certo tipo di donne rispetto a uomini deboli e senza spina dorsale.
Assolutamente da leggere.
