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Alla ricerca delle ferrovie messicane

Tempo di lettura: 2 minuti

Ferrovie del Messico, un libro di Gian Marco Griffi che deve una buona parte del suo successo al passaparola ed è stato selezionato per il Premio Strega 2023. È un’opera ambiziosa che ha il suo punto di forza nelle digressioni, nel perdersi, nell’aprire varchi su altre storie che poi confluiscono in un unico punto.

La vicenda narrata potrebbe sembrare semplice: Cesco Magetti, giovane astigiano, è membro della Guardia nazionale repubblicana ferroviaria. Il romanzo è ambientato ai tempi della repubblica di Salò, precisamente nel 1944.

Da buon soldato fascista, Cesco, obbedisce all’ordine impartitogli dal suo superiore: in una settimana deve compilare la mappa delle ferrovie del Messico. L’ordine, scopriremo leggendo, viene da molto più in alto, addirittura dai collaboratori più stretti del Führer (divertente il capitolo dedicato a Hitler e alla sua insicurezza sull’indossare o no la marsina ad un party).

Ma come fare a realizzare la mappa quando a malapena si conosce l’esistenza del Messico? Da dove cominciare? In soccorso potrebbe venirgli un rarissimo e quasi introvabile libro una cui copia, guarda caso, è presente sul territorio astigiano. Nelle pagine del tomo si accenna a una località, Santa Brigida, pare di interesse strategico per il reich e i suoi alleati fascisti.

Il povero Cesco, che conosciamo affetto da un terribile mal di denti che tiene a bada con Veronal e alcol temendo il dentista, si mette alla ricerca del libro presente nel catalogo della biblioteca cittadina. L’opera è stata presa in prestito da una strana coppia di becchini, reduci dall’America Latina, i due vivono e lavorano in un cimitero in cui si fanno esprimenti top secret e dove già esistono un ordinatore e una macchina distributrice di caffè.

Nella ricerca del libro Cesco conosce: la bibliotecaria Tilde di cui si innamora immediatamente; l’esistenza di un fidanzato di Tilde, Steno il partigiano; i due becchini già citati; una curadera sarda; don Tiberio, un prete che sciopera astenendosi dalle sue funzioni; un cartografo samoano chissà come giunto ad Asti; L’Aquila Agonizzante particolare night club ritrovo di molti antifascisti e soprattutto dei quasi amici Ettore e Nicolao; un esperto cruciverbista che attende che la moglie esca dal negozio del parrucchiere; il Dopolavoro, altro luogo dove è transitato il libro sulle ferrovie messicane; la casa di un nobile collezionista di tomi che pare aver ceduto il bramato libro a un bagno pubblico per le sue pessime condizioni.

In mezzo a questo peregrinare, sempre in compagnia del mal di denti, il protagonista inconsapevole o riluttante (fate voi) incontra mondi di cui ignorava l’esistenza, prende involontariamente coscienza del tempo in cui vive, si abbevera di storie soprattutto centroamericane. Storie che permettono all’autore di misurarsi con stili e linguaggi che rimandano a vari scrittori. Gli omaggi sono tanti e vanno da Kafka, Gadda, Pynchon, Bolano, Borges, il realismo magico, ecc.

La scrittura di Griffi tiene insieme tempi diversi, personaggi improbabili, realtà e fantasia dando luogo a una molteplicità di storie che costituiscono l’architettura del romanzo.
Ne scaturisce un racconto epico tragicomico intorno alla figura di Cesco, complesso, commovente e divertente, ricco di parodie e citazioni. Il tutto è tenuto insieme da un linguaggio funambolico che alterna la lingua della quotidianità a quella letteraria, il dialetto piemontese, quello sardo e la poesia.In Francia il romanzo di Griffi sarà pubblicato dalla casa editrice Gallimard.

Copertina: Un convoglio delle ferrovie messicane con la copertina del libro

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