
Buone feste, non per tutte
Happy Holidays, del palestinese Scandar Copti, inizia con un incidente d’auto durante la festa di Purim e termina al suono della sirena di Yom HaZikaron, il Giorno del Ricordo israeliano. Il film è diviso in capitoli e racconta due storie che si intrecciano. Ogni capitolo racconta la storia da prospettive diverse e interroga lo spettatore.
Siamo ad Haifa e Rami, palestinese cristiano, scopre che Shirley, la sua ragazza ebrea incinta, ha cambiato idea sull’interruzione della gravidanza che avevano programmato.
Hanan, madre di Rami, è indaffarata a preparare un sontuoso matrimonio alla sua secondogenita e improvvisamente scopre il fallimento della società del marito in cui lavora anche Rami. Messa alle strette chiede alla figlia Fifi, vittima dell’incidente stradale che apre il film, di procurarle la cartella clinica per ottenere un risarcimento.
Miri, sorella di Shirley, è costretta ad affrontare la depressione della figlia e, allo stesso tempo, cerca di convincere la sorella a interrompere una gravidanza scomoda.
Fifi è tormentata dal senso di colpa, nella sua cartella clinica si evince la vita sessualmente libera che conduce a Gerusalemme, vita che mette in pericolo la reputazione della famiglia.
La storia precede gli eventi del 7 ottobre 2024, le tensioni fra palestinesi ed ebrei sono comunque presenti.
Il regista mette al centro della narrazione le donne, sia palestinesi sia ebree. Entrambe vivono la stessa esperienza: non poter decidere liberamente della propria vita. In particolare, non sono padrone del proprio corpo: Shirley riceve pressioni da più parti per interrompere la gravidanza, persino da una associazione (chiamata dalla sorella) per la purezza ebraica e, quindi, contraria a figli di coppie miste, mentre Fifi nasconde la sua relazione sessuale con un medico per non rovinare la reputazione della famiglia, per di più in un momento delicato come quello della preparazione del matrimonio della sorella.
Paradossalmente, la richiesta alle due di conformarsi viene da donne della famiglia, vere custodi della tradizione. Le regole del patriarcato sembrano trasmettersi così per vie affettive.
La realtà israeliana è complessa e alle storie delle due giovani si intreccia anche l’esperienza di vita degli israeliani-palestinesi che vivono una cittadinanza precaria, di serie B.
Copti non è un regista che denuncia alzando la voce, mostra. Lo fa ad esempio in un momento del tirocinio di Fifi in una scuola materna. Registra i bambini che, in una festività, inneggiano a Mosè e persino a Bibi, Netanyahu. Il regista precisa che la tirocinante che interpreta Fifi e i bambini si incontravano da mesi e che nel momento della ripresa nessuno stava recitando: «Era la realtà.»
La sceneggiatura, complessa e semplice allo stesso tempo, è stata premiata alla Mostra del cinema di Venezia 2024 nella sezione Orizzonti.
Gli attori, bravissimi, non sono professionisti. E il perché lo spiega il regista: «In genere comunque scelgo persone le cui personalità e professioni reali si allineano con i personaggi. Il dottor Walid è interpretato da un vero medico, molto carismatico. Miri è una vera infermiera, così come Fifi è una studentessa, eccetera. Prima delle riprese tutti questi non-attori partecipano a workshop intensivi che durano mesi» e poi: «Insieme esploriamo le storie e le relazioni dei loro personaggi attraverso l’improvvisazione e un profondo lavoro psicologico. Vivono come i personaggi, non memorizzando battute, ma sviluppando gli istinti dei loro personaggi. Così, quando giriamo, non c’è nulla di recitato. Le emozioni sono reali. Le reazioni sono autentiche. I dialoghi provengono dal loro vocabolario e dalla loro comprensione, non dai miei».
Copti, palestinese di Jaffa di famiglia cristiana, ha girato qualche anno fa con un collega amico ebreo israeliano il film Ajami, operache ha ottenuto una Menzione speciale a Cannes ed è stata candidata agli Oscar come miglior film straniero. Scandar Copti vive e insegna regia presso la New York University di Abu Dhabi.
Trailer ufficiale del film:
https://www.youtube.com/watch?v=eAzkmZI_DWU
