Chani di Dune
Quando, nella seconda metà degli anni 60, ho letto per la prima volta Dune di Frank Herbert, sono rimasto folgorato: una storia affascinante inserita in un contesto assolutamente ben architettato che, prendendo spunto dalla struttura sociale che esisteva al tempo del feudalesimo, viene trasposto in un universo intergalattico in cui c’è un imperatore, dei signori di interi pianeti, una struttura religiosa, quella delle monache Bene Gesserit e la classe dei mercanti che gestiscono i commerci tra i pianeti grazie a navi spaziali guidate da piloti che fanno uso della “spezia“, droga che da loro una sorta di preveggenza che consente di non finire dentro a una stella o a un buco nero; questa “spezia“ si trova su un pianeta desertico, Arrakis, abitato dai Fremen, un popolo di guerrieri che molto ricordano i Tuaregh.
“Dune “ è stato il primo (e secondo me il più affascinante) di una saga di sei libri che Herbert ha sfornato nel corso del tempo. La sua trasposizione cinematografica è stata tentata una prima volta nel 1984 da David Linch ma, nonostante un cast che comprendeva Silvana Mangano e Max von Sidov, è stato un mezzo flop. Anche Jodorowsky, il regista di “El topo” e “La montagna sacra” aveva in animo di farne un film ma non si è mai realizzato. Villenouve, saggiamente, invece di cercare di raccontare Dune in un unico film lo ha frazionato in tre parti avendo così la possibilità di essere più esaustivo rispetto al testo.
Veniamo a noi: questa settimana doveva essere la terza della trilogia iniziata con Ipazia dedicata alla festa delle donne; cosa c’entra dunque con Dune?!
Il punto è che in “Dune” c’è un personaggio di cui io mi sono perdutamente innamorato: Chani la Fremen di cui si invaghisce Paul Atreides.
La sua figura mi aveva talmente coinvolto che se, invece di un maschio, avessi avuto una figlia femmina, probabilmente, l’avrei chiamata Chani.
Chani è il tipo di donna che, per me, bene rappresenta l’ universo femminile: è una guerriera ma è pure il compendio del popolo a cui appartiene, è saggia ma anche estremamente dolce: ecco perché la mia trilogia è diventata una tetralogia.
Viva le donne stupendo e fantastico dono che la realtà ci ha donato.
PS: se non l’ avete già fatto, leggetevi Dune e, mio consiglio, andate, comunque, a vedere il film: è un’opera molto interessante.
Copertina: Chani la Fremen (Zendaya)
Trailer del film: https://www.youtube.com/watch?v=Q9LIrwAFLeA