
Ci voleva un orso
Siamo sui monti del Jura nella Francia prossima alla Svizzera, è il 21 dicembre, il Natale è vicinissimo.
Un gruppo di migranti cammina in un bosco innevato seguendo le orme del passeur, poi improvvisamente un grande orso si palesa. Il passeur scappa inseguito dall’animale.
Comincia così Un crimine imperfetto del regista francese Franck Dubosc.
Il grande orso, persa la sua preda, spunta improvvisamente su una strada dove sta transitando Michel col suo pick up dopo aver consegnato ai clienti gli alberi di Natale.
Alla vista dell’animale gigantesco, il mezzo del taglialegna sbanda, urta violentemente una auto lussuosa ferma sul ciglio, purtroppo provoca la morte di una donna scesa accanto per fare pipì. Richiamato dal rumore appare dal bosco anche un uomo, probabile, compagno della donna, che spaventato scivola sulla neve e va a sbattere contro un albero lasciandoci le penne.
Michel torna a casa e racconta alla moglie ciò che è accaduto. Certo lui non è un assassino ma chi lo crederà? Insieme si recano sul luogo dell’incidente e nell’auto trovano una borsa con 2mila euro in contanti.
Nasce così l’idea di tenersi il malloppo (Dio sa quanto ne hanno bisogno!) e di far sparire i corpi. E mentre Michel sembra non saper bene cosa fare come cavarsela e ha tanti dubbi, la moglie, grande appassionata di noir, e donna decisa cerca le soluzioni creative per eliminare i corpi.
Ad un certo punto i cadaveri saranno tre e si ritroveranno tutti stipati nell’auto, eppure si chiede un poliziotto come siano comparsi giacché l’auto esaminata in precedenza era vuota?
Il capo della gendarmeria, sergente Bodin, non sa raccapezzarsi, per di più è alle prese con una figlia ribelle e con una ex moglie che vorrebbe riconquistare e deve organizzare la cena di Natale.
Ha la sede affollata di migranti pakistani sopravvissuti all’orso, che non parlano alcun idioma conosciuto e che hanno, letteralmente, nei loro stomaci gli elementi per capire quanto accaduto e legare le varie vicende.
Bodin vorrebbe rinviare tutto a dopo Natale, ha interrogato Michel e la moglie e qualcosa non quadra, mentono dicendo che il giorno dell’incidente si trovavano in un locale per scambisti. Il sergente è stretto tra il dovere e la cena di Natale, ormai siamo al 24 dicembre.
A un certo punto compare anche il prete, a cui Michel pentito ha portato i soldi non spesi, che ha una nuova e fiammante auto.
La posta in gioco attirerà altri malviventi e boss, i colpi di scena per lo spettatore sono numerosi.
Alla fine si avrà una giustizia, di tipo distributivo, in fondo siamo a Natale.
La comparsa dell’orso (ma in inverno non sono in letargo?) e tutto ciò che ne è seguito ha dapprima sconvolto e poi rimotivato una comunità che sembrava andare avanti per inerzia.
In questa strana commedia, che ricorda un po’ Fargo dei Coen, non si ha solo azione, si parla di disabilità, di immigrazione clandestina, di rapporti di coppia in crisi o finiti, di fede religiosa, ecc. il tutto in modo divertente e intelligente.
Trailer ufficiale del film:
https://www.youtube.com/watch?v=XeIrR6PmTEU



