Come nasce l’amicizia tra il Buono e il Cattivo
È il primo film di Gianluca Santoni, 33 anni, diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Affronta in modo delicato, ma efficace, il tema della violenza sulle donne in famiglia.
Denni, con la i e non la y, dieci anni, vive con i genitori in una villetta a schiera nel ravennate, vicino al mare. Il bambino adora la madre e, per converso, odia il padre violento che picchia quotidianamente la moglie.
Al pronto soccorso la donna attribuisce fratture e lividi a cadute casuali, lasciando sconcertato il bambino che l’accompagna. Denni non si capacita e chiede alla madre come faccia a baciare ancora il padre. La donna non reagisce, toccherà farlo a lui.
Come molte, anche la mamma di Denni ritiene che il comportamento del marito sia dettato da un eccesso di amore e lo giustifica e, quando le cose si mettono male, per proteggere il figlio lo manda fuori casa.
In una di queste involontarie uscite il ragazzino resta suggestionato dal racconto di un’amichetta che si vanta di un cugino “superkiller”. Denni si presenta a casa di quest’ultimo, incontra così il Secco, un ragazzone dall’aria fintamente da duro, con i capelli tinti di biondo. Il giovane vive ai margini della legalità con un fratello pregiudicato ai domiciliari e ha un gran bisogno di soldi. Denni gli promette un lauto compenso se uccide il padre. Sa dove il genitore, un piccolo imprenditore, nasconde i soldi.
L’incontro tra Denni e il Secco dà vita a un’avventura tra il dramma e la commedia dove il dolore è stemperato dalla tenerezza e dall’umorismo. Tra i due nasce un’amicizia: il Secco, che voleva approfittare del bambino per ricavarne denaro, si rivede in Denni, lo protegge dai bulli e ascolta le sue paure e i suoi desideri. Il supposto killer si “abbassa” al livello del bambino, alla sua fantasia del “facciamo finta che”, come quando si sdraiano in una piscina in disuso fingendo di nuotare.
Denni e il Secco sono soli, ai margini dei loro nuclei famigliari. Insieme nelle loro avventure, concentrate in un solo giorno, scoprono anche la complicità, il ridere anche di sé stessi. In maniera rocambolesca, alla ricerca di una pistola, entrano in contatto con la piccola, ma non meno pericolosa, criminalità.
Il finale a sorpresa è rivelatore dei sentimenti profondi che legano i protagonisti del film.
Gianluca Santoni non ha centrato la storia sull’innocenza perduta, ma sui riflessi della cultura patriarcale sull’infanzia. Mette l’accento sul ruolo del padre, da notare che anche il Secco sta per diventare padre, grazie a un rapporto precario con una giovane giostraia.
Io e il secco è un film anche sull’amicizia profonda e inusuale tra un bambino che, nonostante la violenza in famiglia, conserva il suo candore e un giovane uomo a cui la vita non ha concesso che arrangiarsi per vivere.
Santoni sceglie un ottimo cast per realizzare la sua opera prima. Nel ruolo del Secco troviamo Andrea Lattanzi (Summertime e Grazie ragazzi), Denni è interpretato da Francesco Lombardo per la prima volta sullo schermo, ma con un piglio da professionista, suo padre è Andrea Sartoretti (Romanzo Criminale), mentre la madre è Barbara Ronchi (splendida interprete di Rapito).
Il film ha ottenuto la Menzione Speciale nella sezione Alice nella Città del Festival di Roma, 2023.
Trailer ufficiale del film: https://www.youtube.com/watch?v=0hWZhPNjmvE