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Compleanno vermiglio

Tempo di lettura: 2 minuti

Qualche giorno fa è stato il mio compleanno ma non avevo tutta questa voglia di festeggiare: no cucciole, no figlio, alcune amiche disastrate. Mi è venuta in soccorso la solita S. che mi ha trascinato prima al cinema e poi a un ristorante giapponese: forse uno dei più bei compleanni della mia vita.

Il film:
“Vermiglio”, opera seconda, dopo “Maternal”, della deliziosa Maura Delpero.
Vermiglio non è un colore ma un paesino della Val di Sole in Trentino; è l’ ultimo anno della seconda guerra mondiale e si seguono le vicende della famiglia Graziadei: tre figlie grandi, Lucia (Martina Scrinzi), Ada e Flavia, il padre (Tommaso Ragno), maestro e saggio del villaggio, che ascolta su un vecchio grammofono Chopin e Vivaldi, la madre che ha dato alla luce dieci figli, non tutti vivi, come spesso succedeva nelle campagne a quei tempi. La vita semplice dei personaggi segue i ritmi della natura: si fa colazione con il latte appena munto e si va a letto con il buio.

Poi il quieto scorrere del tempo viene spezzato dall’ arrivo di Piero, un siciliano disertore che riporta a casa il figlio ferito dei Graziadei.
Tra lui e Lucia lentamente cresce un amore che sfocerà in matrimonio e una gravidanza portata avanti dalla ragazza mentre Piero, partito per la Sicilia, non dà più segni di sé.
Non rivelo il finale decisamente drammatico.

Un film assolutamente da guardare per la bravura della regista e degli attori. Non disturbano nemmeno i sottotitoli visto che il parlato è in dialetto. Mi ha, ovviamente, molto ricordato “L’ albero degli zoccoli” di Olmi e, per le inquadrature e per i ritmi un film cult come “Primavera, estate, autunno, inverno e ancora primavera” di Kim Ki-Duk.

E dopo questa delizia per la mente un po’ di delizia per il palato da “Sato” con Vera, una maitre di sala, simpatica ed efficiente che ci ha consigliato dei deliziosi manicaretti.
Un compleanno delizioso.

Un intenso frame del film
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