Di pandori e librerie
Abbiamo passato settimane a discettare se una pesca fosse di destra o di sinistra, poi la cosa è sfumata in una noce che diventa un albero e lì nessuno ha avuto niente da dire ma solo per il fatto che il problema dei problemi è diventato il pandoro.
La storia, immagino, la sapete: la Ferragni, trenta milioni di followers, è stata cuccata dall’Antitrust con le mani nella marmellata o, meglio, nello zucchero a velo. Ora, non sto a discettare se sia un errore di comunicazione o una truffa ai danni dei consumatori: a questo farà luce la giustizia; quello che mi preme sottolineare è l’ eco che questo fatto ha suscitato nei media. Anche il nostro blog ha dedicato, la scorsa settimana, un articolo molto puntuale su questa vicenda.
Nel frattempo Coca Cola e Safilo hanno bloccato la loro collaborazione con la Ferragni e c’è stato anche un certo calo dei suoi followers; forse la gente non ha apprezzato la vicenda del pandoro che è seguita alla esibizione del doppio super attico a City Life ma questo è il mio pensiero da vecchio boomer a cui il padre ha insegnato a non ostentare la ricchezza. In ogni caso chi se ne frega della guerra in Ucraina e nella striscia di Gaza o dei milioni di italiani che sono sotto la soglia di povertà il vero problema è il pandoro: mala tempora currunt.
Veniamo ora al libro di questa settimana: “Una sera tra amici a Jinbōchō” di Satoshi Yagisawa che è il seguito di “I miei giorni alla libreria Morisaki“.
Ritroviamo qui gli stessi personaggi del racconto precedente: la giovane protagonista Takako, lo zio Satoru proprietario della libreria Morisaki, sua moglie Momoko che lo aiuta nella gestione della libreria, Tomo-chan e Takano amici di Takako e poi tutti i clienti e i vicini della libreria.
Jinbōchō è un quartiere di Tokio dove si concentra il più alto numero di librerie al mondo ed è tra le sue vie che si srotola la storia. Vite normali, con emozioni normali, senza sensazionali colpi di scena ma con un quotidiano narrato con maestria.
Satoshi Yagisawa si supera nella descrizione dei sentimenti comuni e banali dei personaggi elevandoli a vera opera d’arte.
Assolutamente da leggere per chi ama le emozioni sottili.
Copertina: Illustrazione della copertina di “Una sera tra amici a Jinbōchō”