Un salto tra due Italie
Quasi trent’anni dopo Ferie d’agosto ritroviamo le avventure degli amici di Sandro Molino e di quelli legati alla famiglia Mazzalupi nel nuovo film di Paolo Virzì, Un altro Ferragosto. Cos’è successo nel frattempo? Come hanno agito gli anni e i cambiamenti sociali (dal berlusconismo al governo Meloni) su questi due gruppi che si ritrovano sulla stessa isola ad agosto per ragioni diverse?
Il gruppo Molino si stringe intorno a Sandro, ex giornalista dell’Unità e riferimento per tutti negli anni passati. Gli amici, invitati dal figlio Altiero (chiamato come Spinelli), sono accorsi, sanno che sarà la sua ultima estate.
Altiero è poco in sintonia col padre, da lui si sente non apprezzato perché si è dato al business (ha una start up, vive negli Usa ed è ricco), è sull’isola col marito, un modello gay.
L’altro gruppo è segnato da lutti: sono scomparsi sia Ruggero (Ennio Fantastichini) che ne era il perno, sia il cognato (Piero Natoli). Protagonisti sono le loro vedove, i figli e soprattutto Cesare, il futuro marito di Sabrina, diventata un’influencer seguitissima grazie alle sue conoscenze su come rendere le unghie stilose. I follower portano fama e soldi e addirittura potrebbero portare voti, per questo alcuni onorevoli del nuovo corso vorrebbero candidarla alle elezioni.
La priorità per Sabrina è il matrimonio con il suo manager Cesare. L’isola è tutta sottosopra, anche i preparativi avvengono sotto i riflettori e le dirette social e si attendono centinaia di invitati. I Mazzalupi di trent’anni prima si preoccupavano di istallare l’antenna per ricevere Rete 4 e Canale 5, i loro eredi cercano campo per le dirette.
Mentre i Mazzalupi individuano la location per l’evento e, trovatala, pensano di far abbattere un muretto diroccato, Sandro, assistito amorevolmente da un nipote, prepara una lettera per Ursula von der Leyen per salvaguardare i resti del pollaio di Spinelli, luogo in cui con Colorni e Rossi stesero Il Manifesto di Ventotene alla base dell’Europa Unita.
Sandro passa al ragazzino tutte le conoscenze sui confinati; è preoccupato che la memoria si perda e, infatti, un giorno si accorge che il muretto diroccato del pollaio non c’è più, qualcuno ha spianato il luogo. Indignato, si reca a far denuncia dallo stesso maresciallo che 28 anni prima aveva raccolto un’altra sua denuncia per il ferimento di un venditore senegalese. Sandro cerca sempre giustizia e rifiuta i tarallucci e vino che gli vengono proposti.
Ventotene è un’altra protagonista del film con la sua storia lontana e recente. Nei sogni e nelle visioni di Sandro appaiono in bianco e nero i pensatori antifascisti confinati: Colorni, Spinelli, Hirschmann, Ravera, Pertini.
L’ex giornalista dell’Unità discute con tutti, con gli amici che non paiono più condividere certe sue posizioni, addirittura a volte sembrano compatirlo, l’unico che lo segue veramente è il nipote. Discute persino con i fantasmi dei suoi idoli che lo invitano, sbalordendolo, a dedicarsi alla vita familiare e affettiva con lo stesso impegno che mette nella attività politica.
Nel frattempo gli eredi Mazzalupi sono impegnati a celebrare le nozze. Anche su questo fronte il gruppo non è così coeso come si potrebbe pensare: Sabrina sembra avere dei ripensamenti sull’unione, zia Marisa la asseconda, il nuovo compagno di Marisa (un bravo Christian De Sica) cerca un modo di guadagnare qualcosa dalla situazione, così come Cesare pensa di sfruttare il potenziale social della futura moglie. Tutti millantano e ostentano una ricchezza che non hanno, ma tutti sono compatti sentendosi dalla parte giusta, quella dei vincenti.
Il film dialoga continuamente con Ferie d’agosto, sia con frammenti della pellicola precedente, sia con brani musicali che ritroviamo in entrambi i film.
I due gruppi restano comunque due Italie lontane, senza dialogo e prive di una memoria condivisa legata all’antifascismo (il solito: destra, sinistra ma basta non esistono più).
E anche la dichiarazione di Sabrina, intervistata da una giornalista, di non conoscere nulla sul passato di Ventotene, di non sapere di Spinelli e Pertini si perde nel calderone delle domande sull’abito, il menu, ecc.
Un altro ferragosto non è solo una riuscita commedia di costume, è un film che riflette sulla caducità della vita, sul tempo che passa. Parla di amore, di rapporti con i figli, morte e rinascite. Il regista segue da vicino i personaggi di Ferie d’agosto, racconta di come si sono trasformati e scopre in loro una solitudine e una richiesta di amore. Un grande film.
Copertina: un frame del film
Trailer ufficiale del film: https://www.youtube.com/watch?v=THXqUd-ndNQ