I sei suoni che guariscono: una tecnica taoista di autoguarigione
Moltissimi anni fa ho avuto la fortuna di imbattermi in un libro, “I segreti della meditazione cinese”, di Lu K’Uan Yu. L’ autore è stato uno dei primi traduttori di testi cinesi in lingua inglese. Tra i suoi libri, poi tradotti in italiano, vi sono, oltre a quello sopra citato, “Buddhismo pratico”, “Chan e zen”, “Lo yoga del Tao” e “La trasmissione della mente separata dalla dottrina”. Il suo lavoro, essendo lui stesso un praticante, è stato di grandissimo aiuto per quegli occidentali interessati ad accostarsi a quelle dottrine tanto lontane dal nostro pensiero comune.
In questo libro, dove vi sono numerosi insegnamenti su modalità di respirazione e di meditazione, ho trovato questa tecnica taoista di autoguarigione: la ripetizione dei sei suoni curativi HO, HU, SZU, HSU, HSI, CH’UI.
Ognuno di questi suoni è collegato ad un organo:
Ho ! al cuore
Hu ! alla milza
Szū ! ai polmoni
Hsü ! al fegato
Hsi ! allo stomaco
Ch’ui ! ai reni.
La tecnica
Ci si mette supini su un piano di appoggio comodo (anche il letto va bene ma si toglie il cuscino). Si fanno una decina di inspiri/espiri cercando di visualizzare l’aria che entra dalla pianta dei piedi e sale fino alla sommità del capo e poi, all’espiro, ridiscende sino alla pianta dei piedi, prolungando ad ogni inspiro/espiro la durata dei medesimi. A questo punto, inspirando, si visualizza l’organo e poi, espirando, si pronuncia il suono associato immaginando che il suono purifichi l’organo. Si ripete questa operazione per sei volte per ciascun organo.
Personalmente sono anni che utilizzo questa tecnica e mi è stata utilissima in più di una occasione.
Come diceva un antico imbonitore televisivo “Provare per credere”.
Illustrazione di Okan Caliskanda – Pixabay