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“Il frutto della tarda estate” e l’immagine della donna tunisina

Tempo di lettura: 2 minuti

Il frutto della tarda estate è un film corale ambientato in Tunisia. Racconta una giornata di una piccola comunità di persone che in estate, all’alba, sale sul cassone di un camion per raggiungere un frutteto. Sono soprattutto donne che lavorano a giornata per raccogliere i fichi. C’è chi lo fa da anni, e chi lo fa durante le vacanze scolastiche per aiutare la famiglia.

Mentre colgono i frutti le giovani parlano d’amore, di futuro, di matrimonio, di gelosia, si aggiustano il velo, interpellano i pochi maschi presenti. Discutono, litigano e si riappacificano, postano foto su Instagram.

Sotto i rami che si spezzano, accanto alle cassette che si riempiono di fichi, il frutteto diventa teatro di emozioni, di fantasie sul futuro, di desiderio di realizzazione.

In questi dialoghi, apparentemente leggeri, si percepisce una critica alla condizione femminile. Critica alimentata persino da una delle lavoratrici più anziane, più vicine alla tradizione, che non esita a rimpiangere un amore giovanile mai vissuto e reso ancor più prezioso dalla pratica del matrimonio combinato. La giornata raccontata per molti è una giornata come molte altre, per qualcuno invece è diversa. Lo è per la giovane che si è ribellata al padrone che allungava le mani, lo è per chi è stato scoperto mentre nascondeva fichi per venderli per proprio conto.

Il film è anche una fotografia della Tunisia, fotografa la spinta ai cambiamenti sempre più impellente e le resistenze che incontrano. Nella piccola comunità passato e presente sembrano coesistere in uno strano equilibrio. Al tramonto, sul cassone le anziane in abiti tradizionali viaggiano accanto alle ragazze che, prima di far ritorno a casa si liberano, in gran parte, dei veli, si truccano, si sciolgono i capelli e cantano gioiosamente andando incontro alla sera.

Gli attori, tranne Fide Fdhili, non sono professionisti. Il film è stato presentato al Festival di Cannes e a Venezia.

Il titolo originale Under the Fig Trees sembra corrispondere meglio al senso del film di quello scelto dalla distribuzione italiana.

La regista Erige Sehiri, è francese ma di origini tunisine, Il frutto della tarda estate è il suo primo lungometraggio.

Trailer del film, in lingua italiana:
https://www.youtube.com/watch?v=bQYI40lYvVQ

Copertina: Frame dal film “Il frutto della tarda estate”

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