Skip links

Il sogno di uccidere Chrónos

Tempo di lettura: 3 minuti

“Esiste un tempo dell’esperienza, scandito dalla memoria e dal desiderio. Esiste un tempo delle grandi distanze cosmiche. Ed esiste un tempo dell’infinitamente piccolo. Chrónos è un mistero, e non solo per i fisici. Lo era per i primi uomini e continua a esserlo per noi oggi”.

Fermare il tempo. Sapendo che non è eterno, ma che ha una lunga storia, segnata da un prima e da un dopo. Tenerlo sotto controllo. Ucciderlo. Un tema che oggi sempre più sta diventando un’ossessione ma che già tormentava chi ha vissuto in un passato molto passato.

Qualche mese fa, a Ginevra, durante una visita al Cern (l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle), al direttore che spiegava temi come l’universo e gli universi, lo spazio, la materia, l’antimateria (e molto altro…) era venuto naturale chiedere: e il tempo? Ha avuto un inizio? E avrà una fine?

“Il tempo non è un concetto astratto. È una sostanza materiale che occupa l’universo intero e si deforma, vibra, oscilla. È nato in modo furibondo e poi ha avuto una strana evoluzione”.

Copertina del libro: Tempo, Il sogno di uccidere Chrónos pubblicato da Feltrinelli, uscito ora in edizione tascabile. L’autore è Guido Tonelli, classe 1950, professore di fisica all’Università di Pisa e tra i protagonisti della scoperta del bosone di Higgs proprio al Cern di Ginevra. Curriculum di assoluto rilievo, riconoscimenti come il Fundamental Physics Prize, il premio Enrico Fermi e la medaglia d’onore del Presidente della Repubblica, Tonelli e il suo Tempo sono un bell’esempio di divulgazione.

E allora. Il tempo esiste o non esiste? Scorre o sta fermo? E si può uccidere? Tonelli parte dall’assassinio di Chrónos che del tempo era il dio. E ricorda quanti scienziati abbiano cercato di fare altrettanto. Il tempo, infatti, è vita ma è anche morte. Così, da Platone in poi, la cultura occidentale ha accarezzato la possibilità di un mondo fatto di entità eterne dove la morte non può raggiungerci. Ma Chrónos, ricorda Tonelli, resta un mistero.

«Il tempo del mondo è fuori dai cardini; ed è un dannato scherzo della sorte ch’io sia nato per riportarlo in sesto» (Amleto)

Nel saggio Tonelli aiuta a percorrere una via parecchio tortuosa: quella che porta alla comprensione di una realtà molto diversa da come crediamo che sia. In cui il ritmo regolare del nostro tempo, la sua periodicità quasi perfetta, nasce da un insieme intricato e complesso di zone turbolente, fenomeni caotici, immani catastrofi, interi sistemi solari sbriciolati da esplosioni di supernove, galassie devastate da nuclei galattici attivi.

Il tempo è uno strumento formidabile ma inganna appena si cerca di capire come funziona il mondo al di fuori della nostra piccola Terra. E toccare con mano questa impossibilità turba profondamente.

Ne nasce un viaggio che costringe ad abbandonare ogni certezza, e per il quale si dovrà fare ricorso alla fantasia non meno che alla ragionevolezza.

Un viaggio, quello che racconta Tonelli, in cui il mito, l’arte e la filosofia soccorrono là dove la mente vacilla. Alla scoperta dell’universo. E di tutto ciò che noi siamo.

(Il libro si legge come una storia affascinante, ricca di riferimenti all’arte, alla fisica, alla filosofia e anche a Cappuccetto Rosso. Senza dimenticare che, come scrive Guido Tonelli, “ora come ora, nessuno potrà dire se mai arriverà il tempo in cui la scienza non avrà più bisogno del tempo”).

Articolo pubblicato anche su https://www.allonsanfan.it/

Explore
Drag