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L’oroscopo di Vivaldi

Tempo di lettura: 2 minuti

Questa settimana volevo scrivere un racconto, una roba strana su una forma alternativa di oroscopo, che invece di avere 12 segni zodiacali, ne ha 4.
Ma mi sono bloccata.
Il fatto è che inventare cose, immaginarsele per costruire una storia, è un procedimento assurdamente irregolare, che non ha leggi e che richiede una certa predisposizione emotiva per palesarsi.
Poi è imprevedibile.
Mi attraversa la testa come il flash di una bellissima vacanza nella Polinesia Francese nel risveglio traumatico del Lunedì.
Soltanto che è un lastminute e… o lo “prendo subito” o lo perdo.
E come lo perdo? Come è che poi non scrivo un racconto?
Lo perdo nel tran tran quotidiano, nel provare dolore, nel caos, nel sovraccarico, nel disagio.
Però succede una cosa.
Quando lo perdo e capisco perché l’ho perso, mi manca.
Mi manca la serenità che mi dà riuscire a costruire una storia.
Allora cerco di star meglio per poterlo fare.
È motivante.
E la guarigione diventa scrittura e la scrittura terapia.
È un cane che si rincorre la coda…
sarà perché sono dell’ autunno.

Io seguo un oroscopo corto.
Fatto di un segno per stagione.
Si fa parecchio prima.
Quattro “mucchietti di individui” che abbracciano la variabilità ma che hanno alla loro base, poche ma distintive linee di omogeneità.

I nati dell’ autunno, non sono facili.
Hanno colori bellissimi ma anche una tristezza velata.
Sembrano indecisi, ma sono prudenti.
E in mezzo al verde che resiste, esplodono nei gialli e negli arancioni, per fare l’ultimo show da urlo prima del gelo.
Sono dei nostalgici.

L’ autunno è una stagione di transizione, ma prepara al freddo. È un’attesa consapevole.
Il corpo si deve abituare ad abbandonare il calore estivo, aspettando di tonificarsi con il freddo.
Quindi pensano, quelli dell’ autunno, pensano un casino.
Perché l’autunno è una pausa.
E le pause portano la testa a far resoconti e pensieri.

Ora, non mi voglio prendere la briga di delineare i tratti distintivi degli altri tre segni.
Anzi.
Quella dell’ oroscopo stagionale è una roba che va studiata e scoperta sul campo.
Pensate a quanto è più bello chiedere ad una persona in che stagione è nata, invece che il giorno preciso.
Una data in un discorso, si perde in tre secondi.
Una stagione, una volta svelata, evoca un’ immagine che rimane nel volto del nostro interlocutore.
È più palpabile di una costellazione.

Poi, oh…
Pensate a come diventerà essenziale e “modello base” il mio oroscopo, quando spariranno definitivamente le mezze stagioni.
Se ha successo, Paolo Fox si spara.

Copertina: Foto Depositphotos

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