Skip links

Morimondo: un viaggio sul fiume della vita

Tempo di lettura: 2 minuti

Ho incrociato Paolo Rumiz al matrimonio di suo fratello G. con una delle mie più care amiche, L., in una serata magica a Trieste sulla terrazza del bagno Ausonia che è uno dei bagni storici di quella meravigliosa città che, udite udite, ha ancora separate la spiaggia delle donne da quella degli uomini. Lì per lì non avevo realizzato che Paolo fosse il famoso giornalista e scrittore, ne ho avuto conto in seguito quando G., diventato a sua volta mio grande amico, mi regalò “Il veliero sul tetto” una specie di diario nel periodo del COVID, che molto mi aveva intrigato.

Il libro

“Morimondo” è la storia di un viaggio fatto da alcuni amici sul fiume Po ed oltre.
Sei amici, che poi si scambieranno nel corso della discesa con altri amici, che tra mille avventure e con mezzi diversi, in una sorta di “Tre uomini in barca” colto, ma non meno divertente, vivono questa avventura che è, come tutti i viaggi, anche una ricerca e scoperta di sé stessi.

Canoe, barce’, Gatto Chiorbone, una strana vela, Arcana, una vela vera che attraverserà l’Adriatico per approdare su un’isola della Dalmazia, sono i mezzi che portano i nostri eroi, attraverso la pianura padana e il delta, seguendo una mappa, che ritroviamo nel libro, che da ipotesi diventa realtà con personaggi e luoghi che la arricchiscono.

Sono inciampi, osterie, mangiate e bevute memorabili, zanzare, ricordi, momenti di sconforto e, per contro, di assoluta libertà, un culatello, musiche e il suono del fiume, sorrisi e grandi risate, ancora zanzare e voli di uccelli quasi rari, in una cacofonia di emozioni che accompagna il racconto dove si innesta anche la figura, sempre sfuggente della morte raffigurata in una donna vestita di nero che ritorna nella vita dell’autore.

Il racconto di un viaggio che mi ha suscitato ricordi di una discesa con un gommone sul Red Deer in Canada tra panorami incantati, rapide e cascate mozzafiato e di una navigazione sulla Saona, in Francia, con un battello gigantesco che guidavo tra chiuse e campagne affollate di cavalli, mucche e di giovani ragazze francesi con lo sguardo luminoso.

Da leggere per chi ha lo spirito dell’avventura e un po’ di autoironia.

Explore
Drag