Parigi val bene una messa (a punto)
Chi manca da Parigi da qualche anno, arrivando in centro si accorge della riduzione del traffico automobilistico, del gran numero di ciclisti e di piste ciclabili, della cura dei piccoli giardini tra l’abitato. I turisti sono tantissimi e occorre non spazientirsi per le code non solo all’ingresso dei musei, ma persino di fronte a luoghi divenuti mitici come il Caffè de Flore e il suo vicino Les Deoux Magots, la libreria Shakespeare and Company, ecc.
L’anno prossimo la città ospiterà le Olimpiadi e sicuramente i turisti saranno milioni. Pensando a loro è stato posticipato il restauro del Centre Pompidou, purtroppo non sarà terminato quello di Notre Dame. Quindi se volete visitare il Centre Pompidou a Parigi avete pochi mesi di tempo, poi vi toccherà aspettare il 2030. I lavori sono notevoli e comprendono: rimozione dell’amianto, ottimizzazione degli spazi, messa a norma dei dispositivi antincendio, accesso alle persone disabili e ottimizzazione energetica dell’edificio.Dalla sua inaugurazione, avvenuta nel 1977, l’edificio progettato da Renzo Piano e Richard Rogers “ha accolto più di 300milioni di visitatori e la sua struttura non era pronta a farlo”, così ha dichiarato la ministra della cultura Rima Abdul Malak. Per il restauro lo Stato francese ha messo a disposizione 262 milioni di euro.Nell’autunno 2024 inizierà il trasloco delle opere del Musée d’art moderne, che ne espone circa 3mila, ma ne possiede 140mila. L’operazione trasloco si prevede durerà un anno e mezzo. Le opere più voluminose, 10mila tra sculture e quadri, raggiungeranno il Centre Pompidou francilien-Fabrique de l’art, che aprirà nel 2026 a Massy (periferia sud di Parigi). La Bibliothèque Publique d’Information (BPI), invece, verrà spostata nel quartiere di Bercy. La chiusura del museo e degli altri spazi sarà progressiva tra l’estate e il dicembre 2025. Laurent Le Bon, presidente del Centre Pompidou, ha lavorato perché il museo continui a essere fruibile attraverso l’esposizione delle sue opere in luoghi come il Grand Palais, il Louvre, il Quai Branly e il festival Lille 3000. Inoltre, sono previste più di cento mostre sia in Francia sia all’estero. I costi di questo programma, circa 180milioni, saranno in gran parte finanziati con la circolazione delle opere e grazie a mecenati.
La ristrutturazione avverrà con la supervisione di Renzo Piano e prevede un concorso internazionale con proclamazione del progetto vincitore nel 2024. Dal 2030 il centro ospiterà l’Atelier Brancusi, ora in un edificio sulla stessa piazza del Pompidou.Per le Olimpiadi, come detto, non sarà invece ultimato il restauro di Notre Dame. Altro simbolo di Parigi non solo luogo di culto, ma teatro della storia di Francia dalle incoronazioni al massacro degli Ugonotti, dalla Rivoluzione all’incoronazione di Napoleone, dal Te deum di De Gaulle per la liberazione dai nazisti ai funerali delle vittime del Bataclan. La data prevista per la riapertura della cattedrale è dicembre 2024. Dopo solo 4 anni di lavori, l’incendio devastante è del 15 aprile 2019, il cantiere si avvia verso la fase finale.I primi due anni sono stati dedicati a ripulire e mettere in sicurezza i 42mila metri quadri interni. Inoltre, le pitture danneggiate sono state rinfrescate per riportarle ai colori originali. Anche il riassemblaggio dell’antico organo di 8000 canne è pressoché terminato. Si sta lavorando alle volte da restaurare, un lavoro che dovrebbe essere completato a fine anno. Ha quasi dell’incredibile il recupero della guglia (Flèche) in legno lunga 70 metri e poggiata a un’altezza di 30 metri (100metri in tutto). Per farlo sono occorsi 2mila castagni rigorosamente francesi.
Naturalmente Notre Dame verrà dotata di un nuovo sistema antincendio. Il costo complessivo del restauro è di 700 milioni di euro, interamente coperti dalle donazioni ricevute da 340mila persone nel mondo. La cifra raccolta è così importante che consentirà anche di coprire i costi di interventi di manutenzione già previsti prima dell’incendio.
Nel frattempo, è possibile visitare la mostra Notre Dame de Paris- Dai costruttori ai restauratori. Allestita nel nuovo Espace Notre-Dame presso la Citè de l’architecture et du patrimoine, in Place du Trocadero e aperta fino a fine aprile 2024, consentirà ai visitatori di conoscere i lavori per restituire l’edificio al culto e alla visita. Il percorso espositivo è scandito da video, plastici e documenti. Si tratta di un’occasione unica per assistere da vicino alla ricostruzione di un’opera straordinaria.
Impariamo.
Foto: lavori per la ricostruzione di Notre Dame – Touring Club