Ricordi di un vicolo cieco
Ho incontrato per la prima volta Banana Yoshimoto una trentina di anni fa con il suo libro “kitchen” che, in quel momento, era un best-seller e ne fecero poi anche un film. La storia era carina e scritta in un modo semplice e scorrevole per cui, da quel momento, ogni volta che usciva un nuovo libro della Yoshimoto, finivo per comprarlo ritrovando tutte le volte lo stesso piacere nel leggerlo. Spesso, però, ho dovuto difendere i suoi libri dai giudizi negativi delle mie amiche intelletual-libraiole che la definivano bassinetta, una specie di Liala giapponese.
Il libro
Stavo aspettando che venissero pronte delle superbe lasagne alla bolognese, che stava preparando la mia amica s. e, come sempre faccio quando sono a casa di qualcheduno, spulciavo tra i libri della sua biblioteca ed ecco spuntare la buona vecchia Yoshimoto con “Ricordi di un vicolo cieco” che non mi ricordavo di avere letto, per cui l’ ho chiesto in prestito.
In realtà il libro è una raccolta di cinque racconti racchiusi in 156 pagine.
Cinque ragazze, ogniuna delle quali ha subito un dolore profondo che le costringe a rivedere le aspettative, i progetti, le aspirazioni nelle loro vite. Tutte troveranno, nella semplicità della vita di tutti i giorni e nella riscoperta dei rapporti umani e degli affetti più profondi, un riscatto che consentirà loro di ritrovare la serenità.
La stessa autrice, nel post scriptum, ci confessa che, pur non essendo le vicende narrate tratte dalla sua storia personale, questo libro è il più autobiografico tra quelli da lei scritti e, parlando del quinto racconto, ci dice: “… “ricordi di un vicolo cieco”, che dà il titolo di questa raccolta, è, fra quanto ho scritto finora, quello che amo di più. Solo per aver potuto scrivere questo racconto, ringrazio di essere diventata scrittrice.”
Se amate la raffinata semplicità delle emozioni sottili, questo è un libro assolutamente da leggere.
Quando si arriva in fondo ad un vicolo cieco, l’unica cosa che si può fare è tornare indietro e prendere un’altra strada.
Buona lettura.