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Rinascere a Tunisi

Tempo di lettura: 2 minuti

Una sconosciuta a Tunisi, presentato un anno fa alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione “Orizzonti”, è la seconda opera del regista Mehdi M. Barsaoui.

Aya, una giovane tunisina, vive con i genitori e lavora in un albergo.

La vita è dura per lei. Padre e madre pensano a un matrimonio combinato che li metta al riparo dalla povertà, il manager dell’albergo, suo amante, invece, la ricatta sessualmente garantendole, però, il lavoro in fase di licenziamenti, ma benché prometta non si separa mai dalla moglie.

Ogni giorno la ragazza sale, con altri lavoratori, su un minibus che dalla sua cittadina la porta all’albergo e la sera la riporta a casa.

Un giorno accade un incidente e il van precipita in una scarpata e si incendia. Aya viene creduta morta.

In realtà, benché ferita, la ragazza raggiunge Tunisi, ma prima passa dall’albergo in cui si appropia del denaro nascosto dall’amante in una cassaforte, poi assume un’altra identità e comincia una nuova vita.

Nella nuova complessa e apparentemente libera esistenza, Aya, diventa testimone di un episodio di estrema violenza. Un gruppo di poliziotti in borghese ha ucciso a botte un giovane. È avvenuto in un locale notturno in cui lei si è recata con la sua coinquilina e amici di quest’ultima. Non solo ma Aya aveva chiacchierato con il ragazzo. ucciso

Spinta dai nuovi conoscenti dichiara il falso, ma la coscienza che la tormenta.

Inoltre, si ritrova rigettata, anche nella Tunisi moderna, in ruoli tradizionali: amante di un piccolo gangster, spinta verso la prostituzione solo perché ha scelto di vivere come le sue coetanee occidentali e frequenta locali in cui si consuma alcol.

Anche questa nuova vita le sta stretta, si sente in gabbia e vorrebbe decidere da sola del proprio futuro… forse, pensa, il primo passo potrebbe essere rendere una nuova e veritiera testimonianza sull’accaduto, sulla morte del ragazzo.

Non sarà facile e avrà bisogno dell’aiuto del vice capo della polizia indeciso tra lasciar andare le cose e ribellarsi (anche lui ha subito ingiustizie).

La storia è ispirata a un fatto accaduto realmente, il regista racconta in parallelo la conquista della libertà individuale con la giustizia sociale. Mostra, altresì, una Tunisia piena di contraddizioni sottolineando come le persone incontrano corruzione e la pressione dei poteri forti nella vita quotidiana, il tutto condito con valori arcaici basati sulla discriminazione sessuale e sull’oppressione delle donne.

Trailer ufficiale del film:
https://www.youtube.com/watch?v=oVDHhADmzc4

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