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Stupore

Tempo di lettura: < 1 minuto

Mentre il sole fa la gibigiana con una finestra dall’altra parte del golfo, rimandando bagliori di diamante, finisco questo libro che tanto mi ha intrigato.


Il libro:

“Stupore” della scrittrice Zeruya Shalev, una delle autrici più conosciute e amate in Israele e in tutto il mondo, al pari di Amos Oz e di David Grossman; di lei ricordiamo anche “Una storia coniugale”, “Dopo l’abbandono”, “Quel che resta della vita”, “Una relazione intima” e “Dolore”.

La storia:

Le due protagoniste di questo libro sono la quasi centenaria Rachel e la cinquantenne Atara, due donne legate da un filo invisibile ad un uomo, Manu, che è stato per la prima un marito e un compagno di lotta contro gli inglesi negli anni che precedono la costituzione dello stato di Israele mentre per la seconda è stato un padre dispotico e poco amorevole. Questi, in punto di morte, scambia la figlia al suo capezzale per Rachel, la sua prima moglie; la sua voce è stranamente dolce e piena d’amore e questo fa scattare in Atara, dopo la morte del padre, il desiderio di incontrare la donna. La Shalev è abilissima nel descrivere i pensieri e le emozioni delle due donne che, a causa di questo incontro, vedranno le loro vite completamente sconvolte. Con l’escamotage di alternare, ad ogni capitolo, il racconto del vissuto dell’una e dell’ altra donna, l’autrice ci conduce in questa storia che ha anche il sapore di un doppio “sliding doors”: per Rachel il consegnare o meno una lettera e per Atara il proseguire o meno il suo viaggio alla notizia del malore del marito.

Un libro profondo, di quelli che fanno riflettere e che esaltano la bravura dell’autore nell’entrare e descrivere stati d’animo assai complessi.

Assolutamente da leggere.

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