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Un weekend particolare

Tempo di lettura: 2 minuti

Quando un figlio vi propone un fine settimana voi due da soli, senza bimbe, mogli e putipu’, accettate al volo perché è un bellissimo modo per raccontarsi, per ricordare e per rivivere antiche emozioni.

Siamo partiti alle otto di sera con destinazione alta val Seriana. Verso Clusone abbiamo incrociato il pub, ristorante, pizzeria “Le noci”, andateci se passate di lì, ottime pizze e anche il resto non è male ma, soprattutto, i ragazzi che lo gestiscono sono veramente molto, molto simpatici, al punto che (mio figlio ed io siamo due grandi attaccabottoni) ci siamo entrati in chiacchiera e così viene fuori che a Clusone c’è una grande manifestazione con un sacco di popoli implicati. La cosa ci ha incuriosito, così il giorno dopo, anche perché il tempo era un po’ una chiavica e quindi era saltata la nostra idea di prendere il sole all’arrivo delle seggiovie, abbiamo deciso di tornare a Clusone col doppio obiettivo di vedere la manifestazione e di rimangiare alle Noci.

Abbiamo trovato una piccola valle completamente invasa da enormi tendoni, da teepee, da yurte mongole, da tucul africani, e in giro lama tibetani, danzatori dello Sri Lanka, pigmei, yawalapiti dall’Amazzonia, maori, indiani del Canada, mapuche dal Cile, suonatori di tamburo dal Giappone e dal Camerun, danzatori del Malawi e scozzesi in kilt in una babele di razze e di popoli da tutto il mondo.

Non parliamo poi dei 170 espositori con gli artefatti di mille paesi in una ridda di colori, di suoni e di profumi da fare sfigurare il bazar di Marrakech.
“Lo spirito del Pianeta” è il titolo di questa manifestazione che è arrivata al suo ventesimo anniversario. Lo scopo è benefico infatti nel corso del tempo sono stati raccolti oltre due milioni di euro che sono serviti a migliorare le condizioni dei popoli che hanno partecipato, con la costruzione di scuole ospedali e quant’altro.

Alla fine io ho comprato un libro intitolato “L’arte di curare con le pietre” di Michael Gienger ed. Crisalidi, e un olio essenziale “dello sciamano” dal profumo particolarissimo.

Non siamo andati a uno dei quaranta ristoranti tipici per il troppo assembramento e così ci siamo rifatti “Le noci“ con casoncelli, scarpinocc de parr, carne salata e cotoletta e per finire soufflé al cioccolato con crema al pistacchio.
Nel pomeriggio pioveva per cui pennichella, lettura e pinnacolo; alla sera un brodino e di nuovo carte e scacchi.

Il giorno dopo rientro e teatro Carcano con le nostre cucciole che avevano il saggio di danza: un weekend particolare.

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