Una coppia e l’anatomia di una caduta
Palma d’oro allo scorso festival di Cannes Anatomia di una caduta di Justine Triet è il suo quarto film. È ambientato nei pressi di Grenoble.
In uno chalet isolato vivono Sandra, una scrittrice tedesca, il marito Samuel, francese, anch’egli scrittore e il figlio Daniel, 10 anni, privo della vista.
Samuel viene trovato morto dal figlio di ritorno da una passeggiata con Snoop, il cane che gli fa da guida. L’uomo è precipitato dalla mansarda, ma dalle tracce di sangue sulla neve qualcosa non quadra. È stato davvero un incidente?
C’era tensione in casa. La mattina mentre Sandra era con una studentessa impegnata a scrivere una tesi su di lei e le sue opere, l’uomo, forse geloso del successo della moglie, aveva disturbato e interrotto l’intervista con una musica assordante. Poi la caduta, mentre il figlio e il cane erano fuori e in casa c’era solo la moglie.
È un suicidio? O addirittura un omicidio come sospetta la polizia e soprattutto sosterrà la pubblica accusa nel processo che vede imputata Sandra, unica persona presente nello chalet?
La donna sostiene di non essersi accorta dell’accaduto poiché era intenta a lavorare. L’indagine da giudiziaria diventa un’indagine sulle dinamiche della coppia, sui suoi rapporti complicati.
La versione della donna, man mano che l’accusa la incalza, pare costellata da reticenze e bugie, inoltre Sandra non fa nulla per risultare empatica. Il pubblico e il piccolo Daniel assistono alla dissezione del rapporto della coppia: i tradimenti di lei, le frustrazioni di lui, lo scippo letterario di lei, le registrazioni segrete di alterchi violenti da parte di lui, le tendenze suicidarie di Samuel.
Realtà e finzione si mischiano e molti sono i colpi di scena di questo apparente legal thriller che ha la profondità psicologica di una pièce teatrale. Alla fine, non restano che le macerie di un matrimonio.
Sarà Daniel, quasi cieco a causa di un incidente di cui era responsabile il padre, a giocare col suo cane (un testimone muto come in un racconto di Agatha Christie) un ruolo per giungere a una sofferta verità giudiziaria. Eppure, allo spettatore anche a processo concluso resta un clima di sospensione, non si è certi che sia stata raggiunta la verità.
Da sottolineare che Sandra Hüller nei panni della protagonista è straordinaria, così come lo è Milo Machado Graner, l’attore che interpreta il piccolo Daniel.
Trailer del film: https://www.youtube.com/watch?v=r-f-QGh6grM
Copertina: la locandina del film