
Una giornata al lago
Sirmione la bella si pavoneggia con i suoi colori, incorniciata da un cielo così azzurro che l’azzurro si mortifica. Mio figlio ed io girovaghiamo per le sue stradine e ci fermiamo su una panchina assolata a riempirci gli occhi della distesa di acqua e le orecchie di ricordi e di progetti. È bello avere un momento di intimità senza terze persone che distraggono l’attenzione. È bello ridere per una battuta che nel tempo è diventata un lessico. È bello, soprattutto, crogiolarsi anche in silenzio a questo straordinario sole novembrino.
Mentre torniamo alla macchina incrociamo delle torme di turisti giapponesi che scattano foto e selfie a mitraglia beandosi delle bellezze occidentali.
A casa mi aspetta Milù che, da quando sono arrivato, mi si è appiccicata addosso dandomi miliardi di baci con la sua saliva che pare un gel.

Mi siedo in giardino con Milù in grembo e l’ultimo libro acquistato: “La terra del dolce domani” di Harper Lee, l’autrice di “Il buio oltre la siepe”, una delle opere cult della mia giovinezza tanto è vero che, quando ho visto l’autrice, mi sono chiesto quanti anni potesse avere visto che la mia lettura del suo best seller risaliva ad almeno sessant’anni prima; poi, leggendo l’introduzione, è venuto fuori che il libro è in realtà una raccolta di otto racconti che fanno da proemio all’opera prima della nostra autrice e da una serie di storie e di saggi che la Lee ha scritto nel corso degli anni sino al 2006.

I racconti sono deliziosi e disegnano i personaggi che poi saranno i protagonisti de “Il buio oltre la siepe”: assolutamente da leggere.
La giornata è finita con la visione di “Frankenstein” che vi consiglio caldamente e con Milù che si è infilata nel mio letto che invece non vi consiglio perché vi ritrovereste imbrattati da un liquido vischioso ma anche da tanto amore.



