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Alle elezioni scompare la memoria del passato

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Il forte vento della destra ha sconvolto il Mediterraneo dalla Turchia alla Grecia, dalla Spagna all’Italia. E quello della sinistra? si chiedono in molti. “Segna calma piatta” è la risposta che darebbe un marinaio e che tradotta in una visione politica delle recenti elezioni significa sconfitta.

Dare una spiegazione razionale a questi risultati è molto difficile. Forse si può comprendere la vittoria del presidente turco Erdogan che è stata “aiutata” dai brogli, dall’ assenza della stampa di opposizione, dai tanti giornalisti messi in galera insieme a tanti politici. Ma sulla Grecia e soprattutto sulla Spagna che cosa si può dire? In quest’ultimo Paese il partito socialista (PSOE) e gli alleati di sinistra avevano approvato leggi molto importanti, che in Italia ci sogniamo, come quella sul salario minimo, sul divieto dei contratti a termine e sui diritti degli omosessuali e transgender.

Eppure la sinistra spagnola ha subìto un tracollo. Ha perso in alcune grandi città come le “rosse” Barcellona, Valencia e Siviglia; è stata sconfitta nelle comunità autonome (regioni) come Madrid. Hanno fatto man bassa di voti il Partito popolare di centro destra (PPE) e Il Vox (neofalangista e grande amico di “Fratelli d’Italia”) che li ha triplicati. Di conseguenza il premier Pietro Sànchez ha dato le dimissioni e indetto nuove elezioni politiche per il prossimo luglio. Vuole che siano gli spagnoli a decidere chi dovrà continuare a governare il Paese.

 Se aggiungiamo al Mediterraneo anche il vento che spira in Europa continentale ci rendiamo conto che già da tempo proviene da destra, da Paesi come l’Ungheria, la Polonia, la Repubblica Ceka, la Slovacchia, la Finlandia, la Slovenia, la Croazia e l’Olanda. Alle prossime elezioni europee, la UE quasi certamente sarà coperta da una nebbia grigio-nera.

E l’Italia?  In Italia abbiamo un governo di estrema destra dominato da Fratelli d’Italia che nel suo simbolo porta ancora la fiamma tricolore in memoria del passato regime fascista. È un governo neofascista? Molti benpensanti lo negano tanto per mascherare la propria ignavia nel partecipare alla vita politica. Possiamo anche definirlo in altri modi, ma la sua tendenza autoritaria rimane e lo dimostrano i continui decreti legge che il Presidente Sergio Mattarella ha stigmatizzato. La destra ha occupato lo Stato, la RAI (sappiamo in che modo); gli attacchi alla magistratura sono continui; adesso vuole mettere il bavaglio anche alla Corte dei conti perché questa vuole controllare tutte le spese relative al PNRR. “Stiamo attenti che questi ci portano alla rovina”, ha esclamato Pier Luigi Bersani nel suo ultimo intervento a “Otto e mezzo”, dalla Gruber.

E le opposizioni che fanno? Poco o niente, sarebbe la risposta giusta. La leader del PD, Elly Schlein, sembra quella ragazza del film “Ecce bombo” di Nanni Moretti alla quale viene chiesto cosa fa nella vita e lei risponde ”Faccio cose, mi muovo, vedo gente”. L’interlocutore ribatte: ”E l’affitto, la spesa, le sigarette?” Lo ha ricordato ironicamente Marco Travaglio nella stessa trasmissione con Bersani.

D’altra parte cosa può fare la Schlein appena entrata in un partito malato da decenni? Potrebbe almeno sostituire le narrazioni ideologiche del passato con un vero programma che ancora non esiste, puntando sul lavoro, sulla Costituzione, sull’ingiustizia sociale. Potrebbe accordarsi con i 5Stelle (anche loro in crisi di voti) su questi punti. Infine dialogare con i lavoratori, organizzare comizi. Non bastano le visitine d’obbligo che non servono a niente. Forse manca ancora di carisma verso il popolo. L’unica città capoluogo dove la sinistra ha vinto al ballottaggio è Vicenza il cui candidato sindaco aveva pregato la Schlein di non recarsi per far propaganda.

E il popolo che fa? Non reagisce, non va a votare o accetta i vuoti slogan della Meloni e dei suoi camerati senza comprendere quanto sta accadendo nel nostro Paese. Alle ultime amministrative hanno votato a destra anche coloro ai quali verrà tolto il reddito di cittadinanza. È un “popolo bue”, complice con la sua indifferenza della politica reazionaria in corso. Ha perso la memoria del passato.

 L’ho già scritto altre volte e lo ripeto: l’esempio di Sant’Anna di Stazzema – dove nel 1944 i nazisti con l’aiuto dei fascisti repubblichini massacrarono 500 persone innocenti – è emblematico. Alle ultime elezioni politiche e a quelle regionali il 52 per cento della popolazione del piccolo paese ha votato per la destra, infangando la memoria dei nonni e dei padri. Si vuol dare la colpa alla Schlein, alla sinistra anche in questi casi?  Anche il popolo dovrebbe fare la sua parte, invece ha perso insieme alla memoria anche quel minimo di coscienza che possedeva.

Che dire? se non citare una frase di Antonio Gramsci? “Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a venire e in questo chiaroscuro nascono i mostri”.

Foto: il monumento delle vittime di Sant’Anna di Stazzema

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