Un pregio e un difetto di questo posto è quanto la vita vada veloce.
È una realtà con cui mi scontro talora, io che sono abituato a fare le cose coi miei tempi, e una alla volta. In tutto ho abitato qui solo per poco più di due mesi, considerando anche lo scorso Autunno, ma per la mia attuale esperienza credo ci sia una differenza tra la cultura italiana e quella americana in generale.

Ci sono persone che lavorano quasi continuamente. Per esempio, stiamo cercando un nuovo appartamento e sto ricevendo messaggi ed e-mail da agenti immobiliari a tutte le ore, anche nel weekend. Quando provo a prenotare un appuntamento per vedere una casa, spesso poche ore prima mi dicono che è stato appena affittato. Mia moglie stessa, che lavora come psicoterapeuta, vede anche 12-14 pazienti al giorno in sessioni da 30 minuti e più, uno dopo l’altro! E per ogni paziente deve scrivere delle note approfondite, cosa che la occupa alcune ore la sera e/o nel weekend.

Banche, agenzie sanitarie, molte aziende in generale ti mantengono sempre connesso: ricevo documenti digitali da completare in anticipo in vista di visite mediche, promemoria e spostamenti di appuntamenti continui, informazioni di sicurezza bancarie da aggiornare che sembrano non finire mai! Certo tutto ciò permette alle cose di muoversi velocemente, la burocrazia è più rapida, così come ogni servizio, ma può essere che il benessere personale venga talvolta sacrificato in nome della corsa all’efficienza.

In fin dei conti, penso che questo ambiente mi cambierà in breve tempo, mi costringerà ad essere più organizzato e veloce, a fare molte cose contemporaneamente.
Sarebbe fantastico riuscire a conciliare un cambiamento del genere col mantenere a volte il gusto di soffermarsi sulle cose, la bellezza di girare per Brookline soltanto per conoscere la città e le persone, di esplorare le zone residenziali, fatte di case di legno di tutti i colori, e i bei parchi con alberi che non ci sono in Italia, e magari sedersi su una panchina ed aprire un libro.