Grati alla gratitudine
Ve lo dico subito. Intendo farvi un regalo per le vacanze di agosto. Sono certo che poi mi direte: grazie!
Il tema è proprio questo, la gratitudine.
Non siamo molto abituati a frequentarla, anzi! Tutto sembra insegnarci che le colpe sono sempre di altri, così le responsabilità e i doveri. Altro che essere grati! I TG con le loro cronache ci mostrano cronisti sempre felici quando qualcuno piagnucola “siamo soli, tutti ci hanno abbandonati. Lo Stato dov’è?” e magari il lamentoso non si ricorda neppure quando ha votato l’ultima volta.
Ai bagagli per le vacanze uniamo un contenitore carino, può essere una busta di carta speciale, uno scatolotto colorato, un sacchetto di cotone stampato, dentro ci mettiamo la parola Grazie! Nel senso che la pronunciamo proprio con le labbra dentro al contenitore scelto. Poi, ogni giorno della vacanza, in quel contenitore andremo a metterci il naso e sentiremo il profumo che ha preso: un giorno saprà di caprifoglio, il giorno dopo di pizza margherita, quell’altro del profumo della persona amata. Un altro giorno ancora ci piacerà, invece di annusare, soffiare ancora questa bella parola: grazie!
Sono diverse le origini della parola gratitudine. La derivazione latina gratitudo, gratus nel significato di riconoscente. L’origine sanscrita gûrt-a che significa piacevole, benvenuto. Il greco char-tós espressione che sta per gradevole, giocondo.
In ogni caso, siamo sempre dalle parti della felicità e del piacere di vivere.
Ma non è solo teoria e astrazione, lo dicono la scienza, la psicologia, la filosofia, la spiritualità.
Stefano Gay, medico, terapeuta e docente di medicina integrata, neuroscienze e psicosomatica presso numerosi enti privati e poli Universitari afferma che “Le ricerche scientifiche hanno dimostrato che la gratitudine è associata a una diminuzione dei marker pro-infiammatori e un aumento della variabilità della frequenza cardiaca a riposo, una migliore funzione cardiovascolare, una migliore qualità del sonno e una diminuzione della pressione sanguigna, una migliore risposta immunitaria, livelli di emoglobina glicata più bassi e meno sintomi fisici in generale. Dal punto di vista della salute mentale, è stata associata a livelli più elevati di emozioni positive, soddisfazione di vita, aumento dei ricordi positivi e miglioramento del benessere”.
Troppo facile dire che dipende da quello che ti capita. La risposta ce la offre il Buddha in persona: “Alziamoci e ringraziamo, perché se non abbiamo imparato molto oggi, almeno abbiamo imparato poco, e se non abbiamo imparato poco, almeno non ci siamo ammalati, e se ci siamo ammalati, almeno non siamo morti; dunque, siamo tutti grati.”
È la vita stessa, ogni giorno, a offrirci un dono e le ragioni per essere grati. Ce lo spiega bene anche Po, il rotondo e bicolore maestro di Kung Fu Panda: “Ti preoccupi troppo per ciò che era e ciò che sarà. C’è un detto: ieri è storia, domani è mistero, ma oggi è un dono. Per questo si chiama presente”.
Per essere sicuro di avervi convinti, cito ancora due grandi maestri spirituali. Il Primo è Osho Rajneesh che ci illumina con queste parole: “Sii grato a tutti. Perché tutti stanno creando uno spazio nel quale tu possa trasformarti, persino coloro che credono di ostacolarti, persino coloro che pensano di essere tuoi nemici. I tuoi amici, i tuoi nemici, le brave persone e quelle cattive, le circostanze favorevoli e quelle sfavorevoli: tutto sta creando il contesto nel quale puoi trasformarti e diventare un Buddha”.
L’altro è italo-argentino, veste sempre di bianco, si chiama Francesco e ci rallegra con queste espressioni: “Coltiviamo l’allegrezza. È il demonio che ci lascia sempre tristi e soli. Se siamo in Cristo, nessun peccato e nessuna minaccia ci potranno mai impedire di continuare con letizia il cammino, insieme a tanti compagni di strada. Ma soprattutto non tralasciamo di ringraziare: se siamo portatori di gratitudine, anche il mondo diventa migliore”.
So bene che tra i miei lettori c’è anche un cinico che sta sorridendo sornione. Anche a lui offro un dono per le vacanze, anzi lo offre Woody Allen: “Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, e un giorno ci azzeccherai”.
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