Maschio come un uomo!
Avverto, sto per fare un’associazione impropria tra un film americano del 2005, una tradizione secolare tedesca, la cultura cosiddetta patriarcale e un modo dignitoso di essere maschili.
In questi giorni Netflix ha messo in distribuzione dalla sua piattaforma un film del 2005 da non perdere, o rivedere: North Country – Storia di Josey della regista neozelandese Niki Caro con protagonista una meravigliosa Charlize Theron nei panni di Josey Aimes; si tratta di una storia vera, questa in estrema sintesi: anno 1989, Josey, giovane madre di due figli ritorna dai genitori nel suo paese natale nel nord del Minnesota, dopo essere fuggita da un marito violento. L’impiego come shampista non le permette di mantenere i figli, così inizia a lavorare in miniera dove lavora anche il padre che le è ostile per un giudizio sommario sui suoi errori del passato. Il lavoro è duro, soprattutto per le donne – ammesse in quei ruoli operativi da una sentenza a vantaggio della parità di genere – che devono subire quotidiane provocazioni, volgarità, abusi e disparità di tutela pure da parte dei sindacati.
Dopo una serie di episodi molto gravi – nei quali la sua bellezza fisica certamente è ‘aggravante’ quando non ‘prova’ di colpe inesistenti – lasciata sola dalla famiglia, dalle colleghe, dal sindacato e anche dal figlio adolescente che subisce a scuola i contraccolpi dei giudizi sociali sulla madre, Josey decide di licenziarsi e intraprendere una causa legale contro la compagnia proprietaria della miniera. Unico sostegno, un avvocato che prende a cuore quella che assomiglia sempre più a una causa persa.
Anno 2024, Mare del Nord. A Borkum, l’isola più occidentale della civilissima Germania, dove si coltiva il miglior olivello spinoso e si apprezzano le aringhe a colazione con vista meravigliosa su lunghe dune bianche. Qui una volta l’anno le donne sono letteralmente picchiate dagli uomini in onore a un rito barbarico nella penombra di un’omertà sociale compiacente.
Ma quest’anno, il 5 dicembre e la sua tradizione della notte del Klaasohm, sono stati profanati da ARD, una TV tedesca che ha intervistato diverse donne che, non riconoscibili, hanno testimoniato che sì, è vero, anche in quel momento «un gruppo di uomini travestiti da bestie con enormi corna bianche stanno dando la caccia alle donne per seviziarle con un corno di mucca».
Lo scoop della TV ARD ha squarciato il velo ed ha reso pubblica anche l’origine della tradizione da farsi risalire al ‘700. A quei tempi i maschi isolani sparivano dall’isola per i lunghi periodi dedicati alla caccia alle balene. Con l’arrivo dell’inverno tornavano a casa e come prima cosa, per dare una cesura al governo delle donne dell’isola, il rito di Klaahsom, ovvero l’usanza di picchiarle in vista a tutto il villaggio, era un modo per dare ripristino all’autorità maschile. Il tutto con una rumorosità festaiola così tanto maschile, innaffiata di grandiose bevute e sberleffi sguaiati.
Incredibile che fino all’arrivo dei cronisti di ARD tutto questo fosse sconosciuto all’attualità. Infatti, il sindaco Juergen Akkermann si è rifiutato di concedere interviste ed ha rilasciato solo una dichiarazione scritta nella quale ha spiegato: «E’ una festa per gli isolani, non è immediatamente comprensibile agli esterni».
Un’ondata di indignazione ha coinvolto anche molti media nazionali e con questa si sono manifestati politici e autorità tedesche che hanno esecrato e aborrito… eppure, la scorsa domenica circa 200 donne di Borkum sono scese in piazza con dei cartelli che recitavano «Non ci rovinate la festa!»
Abbiamo presente la faccia del ministro Valditara che alla Camera, davanti ai famigliari di Giulia Cecchettin, ci spiega che il concetto del patriarcato è solo questione ideologica e che il problema è il legame tra violenza sessuale e immigrazione?
La violenza di genere è, invece, pura tradizione, purissima gestione feroce del potere.
Per spiegare quanto sia radicata e profonda la cultura violenta di genere, uso le parole del responsabile del personale della miniera del Minnesota, davanti a Josey Aimes (Charlize Theron) con gli occhi pieni di lacrime e alla Corte che poi farà giustizia: «Gli uomini ci provano sempre. E quando passano il segno, la maggior parte delle donne con uno schiaffetto al momento giusto li rimettono in riga. E’ così che uomini e donne si chiariscono dai tempi di Adamo ed Eva».
Il film offre alle donne che subiscono, ma anche se non soprattutto a noi uomini che viviamo dall’interno il nostro essere maschi che devono scegliere da che parte stare, un monologo dell’avvocato di Josey detto dopo che ha fatto crollare un testimone di uno stupro che domandava «Ma io cosa potevo fare?»:
«Che cosa si può fare, quando quelli che hanno il potere abusano chi non ne ha.
Quanto meno farsi avanti.
E gridare forte la verità.
Ci si fa avanti anche se si è da soli.
Si esce allo scoperto…».
Ecco il pensiero di un uomo, vero!
Trailer del film North Country – Storia di Josey:
https://www.youtube.com/watch?v=SNR9CRpeTU4