
Questa ragazzina ha 117anni e non li dimostra
Questa settimana da parte mia solo belle notizie, belle storie.
La prima riguarda Lucy Maud Montgomery (1874 – 1942), una scrittrice canadese che ha pubblicato venti romanzi, cinquecentotrenta racconti, cinquecento poesie e trenta saggi tutti ispirati e dedicati all’infanzia, forse alla sua stessa infanzia e al suo vissuto personale. Il successo mondiale all’epoca, forse ha sorpreso per prima lei stessa quando ha scritto e pubblicato nel 1908 “Anna dai capelli rossi”, poi divenuta una saga si direbbe adesso, composta di otto volumi… pieni di bellezza.
Per capirci bene, pensate che Mark Twain, scrittore, umorista, aforista e docente, autore di capolavori, considerato una tra le maggiori celebrità statunitensi del suo tempo, di Anna disse: «E’ la bambina più commovente e adorabile della narrativa dai tempi dell’immortale Alice».
E sembra proprio che le qualità di questa bambina dai capelli rossi cresciuta in orfanatrofio fino all’affido ‘per errore’ ad una coppia di fratelli anziani e dediti alla vita campagnola a Green Gable-Cavendish in Canada, non si possono estinguere neppure nel mondo attuale che appare così lontano da quelle qualità luminescenti. Infatti, da allora, 117 anni fa, la storia di Anna è stata oggetto oltre che degli otto romanzi scritti dall’autrice tra il 1908 e il 1921, di almeno 10 produzioni tra cinema e TV, e altrettante serie televisive e cartoni animati, manga inclusi, fino ai giorni nostri.
Personalmente sono stato colpito al cuore solo recentemente da Anna, grazie alla serie “Chiamatemi Anna” attualmente su Netflix in tre stagioni, ma già passata in chiaro su RAI2 qualche tempo fa. La ‘nuova’ versione di Anna è stata riadattata da Moira Wallet Beckett che ha aggiornato i personaggi di fine Ottocento facendoli sembrare fortemente attuali, alludendo in modo credibile a temi forti come bullismo, femminismo, violenze di genere e anche diversità sessuale.
Le vicende spesso difficili di Anna, insieme a quelle di gioia purissima, sono una vera scuola umana di resilienza perfetta per tutti e per tutte le età, o almeno per chiunque abbia a cuore la propria vita e il senso della sua ragion d’essere.
Fin dal primo episodio della prima stagione si capisce l’aria che tira: Matthew, uomo d’età e di campagna, di carattere chiuso ma di animo sensibile, presa sul suo calesse Anna in arrivo dall’orfanatrofio per un sorta di errore dato si attendeva, invece di Anna, un maschio che lo aiutasse nei lavori ai campi; tuttavia, Matthew rimane presto conquistato da questa bambina strana con lentiggini e capelli rossi. Durante il viaggio verso casa non tace un secondo descrivendo quello che vede e l’entusiasma: una strada contornata di meli in fiore diviene «La Candida via della Gioia» mentre un laghetto sotto il sole diventa per l’ispirazione di Anna «Il Lago dalle Acque Lucenti»…
Anna offre a tutti noi la chiave dell’esistenza e questa si chiama “Immaginazione”. L’immaginazione, continuamente proposta e sollecitata dalla bambina con in capelli rossi, è lo strumento più potente ed efficace per trasformare le cose, anche le più dure e ostinatamente cupe. Il dolore con la medicina dell’immaginazione può trasformarsi in empatia… e così tutto diviene amore, gentilezza, vicinanza, sostegno.
Gli eccessi emotivi, così come le piccole rappresentazioni ‘teatrali’, esagerate, degli stati d’animo della ragazzina, lasciano stupiti e con la bocca aperta i suoi interlocutori, talvolta ostili, creando un varco anche nei cuori più duri e cauti e ancora una volta approdando all’amore.
Insomma, in agosto, magari in una giornata pigra e ben disposta, o magari molto mal disposta, passate qualche ora con Anna, e se vi trovate a ridere forte o piangere sommessamente… niente, è solo l’immaginazione di Anna che sta facendo il suo effetto.
Trailer ufficiale della prima stagione:
https://www.youtube.com/watch?v=1g9sApTcRbk



