
Le notti bianche
Un altro anno è passato, e fa due, e siamo ancora qua a raccontare le storie, i libri, i film, le serie che ci hanno colpito nella settimana trascorsa, come si farebbe in un incontro tra amici.
Come preannunciato la volta scorsa la proposta di oggi è un super classico: “Le notti bianche” di Fëdor Dostoevskij.
Era da un po’ che mi ero ripromesso di leggere i grandi della letteratura russa, che avevo sfiorato da ragazzo, ma che poi avevo trascurato anche a causa delle infinite trascrizioni cinematografiche che nel corso del tempo hanno fatto un poco da bigino.
La storia:
Un uomo, una notte, in una strada di Pietroburgo, incontra una ragazza che egli salva da un molestatore; i due incominciano a parlare: lui si dichiara un sognatore che male si adatta alla vita ordinaria; lei è un’ anima pura che ha perso la testa per un uomo, ospite pagante nella casa della nonna. Tra i due scatta un legame fortissimo: lui si innamora perdutamente di lei, lei lo vive, in un primo momento, come un nuovo amico confidente. Il racconto si svolge in quattro notti e un mattino. La storia è straziante e lascia il lettore in balia di sentimenti contrastanti che accompagnano le vicende dei due protagonisti.
Dostoevskij è maestro nel colorare l’ animo di chi lo legge e in questa sua opera giovanile già si intravede la sua appartenenza alla corrente dello psicologismo.
Da questo libro sono stati tratti, in tempi successivi, svariati film tra cui vale la pena ricordare l’ adattamento cinematografico di Luchino Visconti con Mastroianni e Maria Schell.
Assolutamente da leggere o da rileggere da parte degli amanti della buona letteratura.
P.S.: Anche i film, a trovarli, varrebbero la pena di essere visti.
