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Mangia come vorresti il mondo

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Fateci caso. Sulla transizione ecologica – al netto di negazionisti e odiatori ideologici – nel nostro Grande Bar Italia ogni giorno si assiste a discussioni accesissime su quanto ci tocca fare per salvare il salvabile. Generalmente le discussioni si arenano nelle secche della mobilità elettrica che resta per tutti il tema simbolo del cambiamento prossimo venturo, tra infiammati oppositori e sentiti propugnatori.

Secondo dati in uso al Parlamento Europeo, la classifica delle emissioni di CO2 per settori è composta in questo modo: Energia 34%, Industria 24%, Agricoltura 22% di cui il 14,5% riguarda gli allevamenti intensivi, Trasporti 14%.
Dunque circa il riscaldamento climatico, dovrebbe ardere ben di più il tema “come mangiamo” di quello “come viaggiamo”, no? Considerando poi che, oltre alla anidride carbonica, la zootecnia con i suoi allevamenti intensivi è causa del 75% delle emissioni nazionali di ammoniaca e del 40% delle emissioni globali di metano, con un contributo sostanziale alla formazione di quelle polveri sottili che, in Italia, causano circa 50mila morti premature ogni anno. Questo sorvolando sui danni alle acque per atrofizzazione dovuta agli scarichi delle deiezioni animali, ai danni alla biodiversità, ai rischi continui di diffusioni di virus e infezioni… e tacendo del tutto sugli orrori delle condizioni nelle quali vengono tenuti milioni di animali destinati alla alimentazione umana.

Non a caso qui ne stiamo scrivendo. In questi giorni il tema (teoricamente) è mondiale: 1 ottobre Giornata Mondiale dei Vegetariani; 2 ottobre Giornata Mondiale per gli Animali negli Allevamenti.
La prossimità delle due ricorrenze è quanto mai opportuna. Così come lo è il cambio di cultura e di abitudini alimentari: per il bene del Pianeta e anche della nostra salute.
Il nostro cibo, semplicemente, dovrebbe essere come il mondo che vogliamo: buono, sano, senza crudeltà.

Questa cosa lapalissiana, sembra lo sia solo per i giovani under 35 che secondo un rapporto di Unione Italiana Food in sei su dieci dichiarano di considerare i prodotti a base vegetale un “aiuto per il Pianeta”. Comunque, più in generale nel nostro Paese il 7,2% degli italiani si dichiara vegetariano. Un dato in forte costante crescita negli ultimi anni, sostenuto da una motivazione inequivocabile di sostenibilità ambientale. In forte crescita anche la scelta vegana, soprattutto tra i giovanissimi, dove la motivazione è tutta etica e di assoluta presa di distanza dal sistema alimentare basato sulla sofferenza animale.

Il nostro sistema alimentare-agricolo-economico necessita davvero di una transizione non solo ecologica ma di pensiero d’insieme che potremmo definire agro-ecologico, perché quello vigente ha prodotto in Italia negli ultimo 10 anni la chiusura di metà delle piccole aziende che prima erano la base solida della nostra agricoltura. Nello stesso tempo l’agricoltura e la zootecnia intensive hanno raddoppiato i loro volumi a vantaggio di pochi gruppi motivati solo dall’economia veloce.

Il pensiero della transizione agro-ecologica, per fortuna, è ben presente tra i contenuti del documento del «Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura nell’UE», presentato dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen il 4 settembre scorso, a guida della Commissione europea nella definizione di una nuova visione per l’agricoltura e l’alimentazione nei 27 Paesi membri… sempre che la destra anti-ecologista, con argomenti manipolatori, non rimetta sulle strade quei trattoristi che hanno bisogno più di altri proprio di questa transizione.

In Italia le Associazioni Greenpeace Italia, ISDE Medici per l’Ambiente, Lipu, Terra! e WWF hanno presentato a febbraio una proposta di legge volta a cambiare il sistema degli allevamenti intensivi: «Oltre gli allevamenti intensivi. Per una transizione agro-ecologica della zootecnia».
La proposta è stata pubblicata sul sito della Camera dei deputati il 23 luglio scorso, con le firme di 21 parlamentari di cinque diversi gruppi politici. I contenuti della proposta di legge pongono l’obiettivo, tra il resto, di rendere protagoniste le piccole aziende agricole, riconoscendo il giusto prezzo ai piccoli produttori e garantendo ai consumatori l’accesso a cibi sani e di qualità.

Ora si attende che il testo venga calendarizzato per essere discusso alla Camera e per stimolare il dibattito su questo importante tema, le Associazioni proponenti organizzano un incontro il prossimo 24 ottobre a Roma, presso il Centro Congressi Cavour, dalle ore 14.30 alle 18.00, al quale sono invitati il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e il Presidente della Commissione Agricoltura alla Camera On. Mirco Carloni.

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