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La Grecia salvata dalle Cariatidi

Tempo di lettura: 3 minuti

Petros Markaris torna con una nuova avventura del commissario Charitos, La rivolta delle Cariatidi.

Siamo nell’Atene del post pandemia e tutti scalpitano sperando in una ripresa economica che faccia dimenticare anche la terribile crisi che aveva preceduto il Covid.

Il commissario lascia la squadra omicidi, è stato promosso direttore delle forze di polizia dell’Attica. Il suo primo compito è garantire la sicurezza a un gruppo di ricchi investitori stranieri decisi a scommettere sulla Grecia. Richiamandosi all’antica repubblica ateniese, che ritengono l’unico sistema politico adatto al mondo di oggi, gli investitori visitano alcuni siti archeologici su cui puntare. Pensano anche all’intelligenza artificiale per far rivivere gli antichi greci, a treni che ospiteranno turisti e ologrammi e persino a una stazione spaziale. I facoltosi magnati vengono accolti con entusiasmo, l’economia deve ripartire, ma non tutti si fidano. La voce più critica è quella di un gruppo di giovani donne, che si definiscono Cariatidi, che dietro queste dichiarazioni vedono solo sfruttamento e-business.

Le Cariatidi inscenano proteste clamorose nei siti archeologici, postano messaggi sui social che mostrano il vero volto di uno di questi un businessman. Insomma, riescono a organizzare una campagna contro il progetto facendo fuggire gli investitori che non si sentono più benvenuti.

Il paese appare spaccato: una parte della popolazione imputa alle Cariatidi la mancata possibilità di crescita economica, un’occasione unica per sfruttare l’industria pesante greca: il turismo. La battaglia si svolge anche sui social con accuse gravissime alle Cariatidi. I messaggi sono inoltre intrisi di un maschilismo inaccettabile e le conseguenze sono tragiche.

Una giovane Cariatide viene assassinata sotto casa, ma non sarà l’unica. Charitos, affiancato dalla commissaria Antigone Ferleki che lo ha sostituito a capo della squadra omicidi, conduce l’indagine. La presenza di una commissaria sarà di grande aiuto.

Nei libri di Markaris un grande peso ha la vita privata di Kostas, la sua famiglia la moglie Adriana eccezionale cuoca e nonna, capace di trovare soluzioni pratiche ai problemi che si presentano. La figlia Caterina avvocata con il marito medico ospedaliero che nei loro racconti al desco ci mostrano una Grecia sconosciuta ai turisti. La famiglia allargata che comprende l’amico comunista Lambros Zisis che gestisce un centro per senzatetto.

Markaris ricorda sempre che Charitos e sua moglie Adriana provengono da famiglie molto povere, confidano nelle virtù dell’istruzione, nel senso civico e nella solidarietà. Questo e spiega come sia possibile l’amicizia tra il poliziotto Charitos e il vecchio militante di sinistra Lambros Zisis, vittima della polizia ai tempi dei colonnelli. I libri di Markaris sono “romanzi sociali con una trama poliziesca”, come dice lui stesso in Io e Kostas Charitos. Le indagini sono parte di un mosaico, in cui l’autore ricompone la società greca, con le sue famiglie di arricchiti e la sua memoria ancora divisa sulla guerra civile e sui colonnelli. E, paradossalmente, lo scrittore polemizza con la generazione degli ex studenti del Politecnico che si ribellarono nel 1971 ai colonnelli. La loro vittoria (1973) ha creato una classe dirigente che dai grandi ideali è passata alla corruzione. Markaris la definisce “una generazione che è partita da sinistra ed è finita stronza”. Inoltre, sottolinea l’autore in molti libri, la vita politica greca negli ultimi 40 anni è stata dominata da solo tre famiglie: i Karamanlis, i Mitsotakis, i Papandreou. A loro si deve, certamente, l’ingresso della Grecia nella Unione Europea e nell’euro, ma la loro politica interna ha continuato a confidare su clientelismo, indebitamento, evasione fiscale e corruzione.

E per concludere, ricordiamo che Kostas Charitos è uno dei protagonisti del “poliziesco mediterraneo”, come l’ispettore Fabio Montale di Jean-Claude Izzo, il commissario Montalbano di Andrea Camilleri, Pepe Carvalho di Manuel Vasquez Montalban e Petra Delicado, di Alice Gimenez-Bartlett.

Petros Márkaris, nato Istanbul nel 1937 da padre armeno e madre greca, è scrittore, drammaturgo e sceneggiatore. Dopo gli studi in economia lavora come traduttore letterario dal tedesco (Goethe e Brecht), è stato lo sceneggiatore di Theo Angelopoulus e del film L’Eternità e un giorno Palma d’Oro nel 1998. È diventato noto grazie al commissario Kostas Charitos, protagonista dei suoi polizieschi.

Foto: Cariatidi, Tempio Erechtheum – Acropoli di Atene

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