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La meditazione

Tempo di lettura: 2 minuti

L’altra sera ero fuori a cena con dei nuovi amici e, ad un certo punto, non ricordo nemmeno perché, è venuto fuori che io, tutti i giorni, faccio meditazione. La domanda immediata è stata: “Ma in che cosa consiste? A cosa serve? Come si fa?”.
In genere cerco di dare una risposta non troppo astratta né troppo specifica per non annoiare il mio interlocutore ma questa volta, visto che non era la prima volta che mi veniva posta questa domanda, mi sono detto perché non scrivere due righe su questo argomento?

Incominciamo a dire che un vecchio maestro diceva: “Cento teste, cento meditazioni” che significa che ognuno si deve trovare la propria meditazione; un altro maestro diceva: “Per arrivare in cima a una montagna vi sono infinite strade” che significa più o meno la stessa cosa.
La meditazione è come una barca per attraversare un fiume che è di ostacolo al raggiungimento dell’ altra sponda e quando si è arrivati non serve più; quindi la meditazione è un mezzo per ottenere qualche cosa di più grande: nel suo massimo grado, per ottenere l’ illuminazione.

Ma, e questo lo dico per esperienza personale, può anche servire per scopi meno elevati dell’illuminazione: può servire per l’auto guarigione, per trovare un momento di pace e serenità in una vita frenetica, per migliorare il proprio carattere, per imparare a vivere nel presente, nel qui e ora.
Come si medita? Come detto i metodi di meditazione sono moltissimi: in molti si deve fare attenzione alla respirazione, in altri si ricorre alla recitazione di mantra (per esempio il famoso ohm), in altri si fa uso di visualizzazioni, eccetera.

Il punto è che al di là del metodo scelto si deve arrivare ad un momento in cui si ferma il dialogo interno e si appercepisce la realtà in modo diretto, non mediato da ricordi o di esperienze passate; i maestri fanno l’esempio di uno specchio che riflette il qui e ora, ma basta un pensiero per offuscarlo.
In uno dei sutra del Buddha si dice che bisogna buttare via l’idea di un ego, di una personalità, di un essere e di una vita. Ovviamente tutto questo è molto ambizioso: ci vogliono anni per raggiungere anche solo lontanamente uno di questi obiettivi, mi sento però di dare, a chi si vuole cimentare in questa impresa, un piccolo consiglio: non saltabeccate da una tecnica all’altra; una volta che avete trovato la vostra, continuate ad usarla con continuità e anche se, apparentemente, non vi pare di ottenere nessun risultato, insistete, insistete, insistete, prima o poi il successo arriverà.

Per trovare la vostra meditazione fatevi un giro su Google e cercate, per esempio, Thich Nhat Hanh, che è stato uno dei miei maestri spirituali.
Buona meditazione.

Copertina: Foto di Ri Butov da Pixabay

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