
La Storia degli USA nel salotto di casa
Here è l’ultimo lavoro di Robert Zemericks. Il film è una scommessa, quella di riuscire a realizzare una storia in uno stesso luogo (un salotto) con una macchina da presa fissa.
Il film è tratto da una graphic novel (Here per l’appunto) di Richard Mcguire. Il luogo prescelto conserva le storie di chi vi è transitato nel tempo.
È stato prima un terreno selvaggio, dove sono transitati anche i dinosauri, ha vissuto la glaciazione, è diventato la terra di nativi americani, ha visto l’indipendenza americana, Benjamin Franklin, e poi su di esso è sorta un’abitazione il cui soggiorno è il palcoscenico degli eventi raccontati. In un secolo nella casa (il 1900) si avvicendano quattro famiglie di cui una per due generazioni.
In quel pezzettino di terra, un puntino nel cosmo, prendono forma i sogni, le speranze, le aspirazioni, le delusioni di chi vi è vissuto. Nel salotto si nasce e si muore, si succedono i Giorni del Ringraziamento, i Natali, si intravvede la strada dove alle carrozze si susseguono le automobili e si celebra persino un matrimonio.
Tra i primi ad abitare la casa ci sono un aviatore, la moglie suffragetta e la figlia, a loro segue una coppia allegra e bohemienne che si arricchisce con l’invenzione della poltrona reclinabile, quindi si insedia la famiglia (moglie e tre figli) di un veterano della seconda guerra mondiale, infine lo abita una famiglia afroamericana.
È il tempo il vero protagonista del film, quello che può trasformare i sogni in occasioni mancate e delusioni. La famiglia che occupa per più tempo la casa è quella di Tom Hanks a cui si unisce la giovane interpretata da Robin Wright. I due sono dei boomers, i figli di chi voleva, dopo la seconda guerra mondiale, ricominciare. Appartengono alla stessa generazione del regista, e sono i veri protagonisti del film.
Quel che accade negli Usa in quel periodo entra nel salotto attraverso una serie di riquadri che allargano lo spazio narrativo. La Storia fa, così, capolino tra le pareti della casa, ne è esempio il riferimento a quanto accaduto a George Floyd ovvero la raccomandazione del padre afroamericano al figlio su come comportarsi in caso venisse fermato dalla polizia.
Il salotto è uno spazio di incontro dei membri delle varie famiglie, ma rischia di essere una prigione per i suoi abitanti che per realizzarsi sembra debbano uscire dall’inquadratura.
Zemericks, da buon sperimentatore, si è avvalso dell’intelligenza artificiale, in particolare della realtà aumentata e del de-aging cioè il ringiovanimento per i due protagonisti (Robin Wright e Tom Hanks) che vediamo ragazzini e poi anziani. Talvolta si ha l’impressione che il focus sul tempo e le tecnologie usate schiaccino i dialoghi facendo apparire le situazioni siano forzate. Tuttavia Here resta un’opera interessante.
Trailer ufficiale del film:
https://www.youtube.com/watch?v=gaJFWzgjV1M
