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Addio a Walter, un caro amico

Tempo di lettura: 2 minuti

Walter Passerini ci ha lasciato per sempre dopo una lunga e assurda malattia che ha sopportato con coraggio e col grande sostegno della moglie Patrizia e dei figli. Era un grande amico, un giornalista di quelli rari che amano il proprio mestiere e credono nella vera informazione.

Ci siamo conosciuti al Corriere della Sera dove era arrivato nel 1989, ma ci vedevamo poco perché la sua redazione, l’Economia, si trovava in un ufficio distante da quello in cui lavoravo. Ricordo alle riunioni comuni la sua pacatezza con cui sosteneva e difendeva le proprie idee, senza mai perdere la calma. Anche per questo, oltre alla sua bravura, era stimato da tutti i colleghi.

La sua proposta di creare un inserto settimanale sul lavoro e la formazione, fu ben accolta dalla direzione che gliene affidò la responsabilità. Si occupò anche di un altro inserto sulla scuola e l’università.

Quando al Corriere subentrò un nuovo direttore, questi decise di chiudere gli inserti e la risposta di Walter, coerente e coraggiosa, fu quella di lasciare il giornale. Venne subito assunto al Sole 24ore con la mansione di capo redattore. In seguito passò alla Stampa dove ha collaborato sino a pochi anni fa. Nel frattempo aveva insegnato alla Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica, a Milano, e collaborato con la Rai nella rubrica Prima pagina, dialogando con gli ascoltatori.

La mia amicizia con lui nacque quando, ancora entrambi al Corriere, un giorno lo incontrai per caso insieme a Patrizia nella trattoria di uno dei paesi delle colline pisano-livornesi che piacevano moltissimo a entrambi. Continuammo a vederci a Milano e in estate sempre tra quelle colline dove ho una casa e lui veniva in vacanza con i suoi. Amava molto quei posti e li ha frequentati sino all’ultimo.

Un abbraccio a Patrizia che scrive da sempre per il nostro giornale.

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