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Il turismo delle idee

Tempo di lettura: 2 minuti

E’ possibile immaginare un turismo gentile, sostenibile, autenticamente accogliente, che fa della cultura e della sua godibilità un elemento fondamentale? Una risposta troppo reattiva rischia di portarci a vissuti molto ordinari in ambienti dove i titolari delle imprese praticano il mordi-e-falli-fuggire presso i clienti, e il succhia-più-che-puoi presso i dipendenti. Sui vissuti straordinari – dove la pizza di Briatore costa 100 euro, e lo sdraio della sua amica Daniela ne costa 300 al giorno – non ho esperienza e non posso riferire. Ma, tornando alla domanda posta sopra, la mia risposta è sì!

E’ recente una bella esperienza che qui condivido, proprio perché so bene che non è unica in un mondo turistico e culturale forse non più solo di nicchia, che testimonia bene come potrebbe essere un buon turismo italiano.
Raggiunta in serata Castellina Marittima, nella stessa provincia di Pisa dove abitiamo, siamo stati accolti nel agriturismo Terre di Creta dove una sorridente signora assistita da tre efficienti Jack Russell terrier molto compresi nel loro ruolo, ricevendo indicazione per dove lasciare l’auto in un grande parcheggio sterrato ormai colmo. Poi, camminando per una decina di minuti tra i campi, su un sentiero segnato da lumini che completavano la mirabile opera di una luna piena splendente, siamo arrivati in un bosco dove, come in un auditorium con piccole panche tra i lecci, nel punto più basso un pianoforte a coda attendeva la musicista annunciata.

Infatti, il concerto organizzato da Terre di Creta titolava Concerto nel bosco ed era tenuto da Giusi Bisantino, “musicista d’eccellenza e compositrice da 25 anni alla ricerca della sua ispirazione artistica stimolata dai mondi spirituali da cui traggono energia le sue coinvolgenti composizioni”. Non casuale il momento: notte di luna piena nel giorno di San Michele.

Dopo il concerto nel boschetto illuminato da lucine sparse e sguardi attenti del pubblico, silenziosissimo, in ascolto di una musica intima, a volte quasi dolorosa, abbiamo ripercorso la strada del ritorno all’agriturismo dove ci attendeva una cena vegetariana-bio compresa nel prezzo del concerto (30 euro a testa con riduzioni per i più giovani) servita al buffet: piuttosto ingolfato forse per un pubblico maggiore del previsto, ma in un clima di simpatia che rallegrava anche i tempi di attesa. Ottimo il vino incluso e prodotto dalle vigne lì accanto.

Meritevole l’iniziativa così godibile e significativa, ma davvero non unica per fortuna. L’estate italiana – purtroppo quella meno visibile nei TG a cui piace tanto rappresentarla con pance al sole in spiagge troppo affollate e bimbi sbrodololati da gelati coloratissimi – è costellata di eventi creativi, piccoli concerti, festival culturali, incontri letterari, spettacoli di danza, teatro, narrazione, che dovrebbero essere maggiormente sostenuti da enti pubblici, fondazioni bancarie, imprese, con l’attenzione della comunicazione nazionale che potrebbe con questo valorizzare lo spirito turistico migliore, quello di operatori appassionati, coraggiosi e capaci di apprezzare anche una musica diversa da quella del proprio registratore di cassa.

Copertina: foto ripresa in un momento del “Concerto nel Bosco” con Giusi Bisantino

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