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Intrattenimento: oppio dei popoli

Tempo di lettura: 3 minuti

In Italia c’è stato un rivoluzionario di nome Silvio Berlusconi. Senza di lui, chissà, la stessa rivoluzione l’avrebbe fatta un altro, ma la storia è questo che riscontra e dal suo passaggio nelle nostre vite, nulla è rimasto come prima. Prima di lui – dice l’Auditel – la RAI del Carosello forniva servizi di supporto a 500 imprese italiane, nel 1999, dopo 20 anni di TV commerciale le imprese che beneficiavano di servizi televisivi erano 2.000; gli italiani adulti stavano davanti alla TV mediamente poco meno di 4 ore al giorno: dopo lavorare e dormire l’attività più importante!

Berlusconi, il classico venditore con parole ammalianti, la mentina in bocca e un gran sorriso stampato in faccia, ha capito tutto subito: il suo nuovo sistema televisivo ha moltiplicato il tempo che gli italiani trascorrono davanti alla TV, rendendo vendibile quel tempo e quel numero di italiani/consumatori agli inserzionisti pubblicitari.

Lui stesso l’ha spiegato molte volte che le persone non chiedono altro che vivere una sorta di felicità emotiva, lasciando ad altri la risoluzione dei problemi importanti, e così, in quel ventennio rivoluzionario che sono stati gli anni 80 e 90, ha tenuto incollati agli schermi televisivi gli adulti con Canale 5, gli anziani e bambini con Rete 4 e i giovani con Italia 1 e… con tanti inserzionisti pubblicitari in coda per acquistare spazi efficaci e ben pagati.

Aldo Grasso, critico televisivo ed editorialista del Corriere della Sera, professore ordinario di Storia della televisione presso l’Università Cattolica di Milano ci ha spiegato: «La Rai faceva una televisione dai tempi lunghi, rallentati, sospesi, spesso noiosi. La televisione commerciale ha un andamento ischemico, strillante, incurante dei nessi. Le inaspettate ed esecrate interruzioni pubblicitarie creano un nuovo ritmo di visione. Lentamente, giorno dopo giorno, lo spettatore impara a guardare la televisione, e insieme la realtà, con un occhio diverso: tutto è frantumato, tutto è “corto”, tutto è facilmente dimenticabile».

Silvio Berlusconi, uomo di indiscussa genialità, ha poi applicato principi simili alla politica con un successo esplosivo nel 1994, ma questa è un’altra storia e qui non stiamo a raccontarla.

Oggi è tutto cambiato. La stessa TV non è più un tubo catodico collegato in etere, ma un device multiuso connesso e anche interattivo. I soggetti sul mercato televisivo si sono moltiplicati, il pubblico si è specializzato. Il sistema televisivo creato da Berlusconi ora gestito dai figli, è una sofisticata piattaforma di comunicazione che comprende radio, TV e soprattutto Internet. Ma questa è solo l’evoluzione di quella rivoluzione berlusconiana della quale si leggono chiaramente gli esiti sociali.

Insomma Silvio Berlusconi ha cambiato la televisione, anche quella di Stato che si è accodata, e ci ha cambiati tutti, nessuno escluso. Per vedere chiaramente come, beh, guardiamo uno spot pubblicitario che rende bene l’idea corrispondente alle parole di Aldo Grasso: quello di Costa Crociere in onda in questi giorni che azzera il senso del viaggio nel mondo come scoperta incantata e silenziosa, in luogo di una veloce superficialità utile solo al racconto di vanteria tra amici di eguale superficialità.
D’altronde anche tra gli anziani non è tanto diverso. Ormai da anni è in voga un turismo veloce, massivo e senza qualità, nel quale signori attempati stipati in pullman, vengono sbattuti in pochi giorni e per pochi soldi in decine di località turistiche tornando a casa in grado solo di ripetere il nome delle città visitate… si fa per dire.

E l’esito sociale di tutto quel Trash con il quale ci siamo riempiti gli occhi da Drive In fino al Grande Fratello? Beh, la risposta arriva da Roccaraso dove la influencer Rita De Crescenzo con i suoi video su Tiktok di rara tamarraggine (1,7 milioni di follower), ha trascinato in solo giorno centinaia di pullman che hanno interpretato la località sciistica come una specie di Ibiza da imbrattare rumoreggiando ad alta voce in lingua napoletana. E lei, l’influencer dice «Dove passo io guadagnano tutti, che ci posso fare se quando dico che esco a comprare una mela, gli altri fanno lo stesso?».

Notevole e lapidario il commento di Michele Serra ai fatti di Roccaraso: «Poche cose danno l’idea della tristezza come un parcheggio di pullman in montagna, verso il tramonto, quando la carica dei giornalieri è finita e tutto è desolazione e poltiglia, plastica e merendine schiacciate dagli scarponi. Perfino i passeri disdegnano quella melma. Quanto alla influencer che indirizza le masse lungo i tornanti abruzzesi, al suo confronto Wanna Marchi sembra Virginia Woolf, e Chiara Ferragni una Grace Kelly tradita dal pandoro. Ma non illudiamoci: il suo posto sarà presto espugnato da qualcuno che la farà rimpiangere».

Spot Costa Crociere “La tua meraviglia è la nostra destinazione”:
https://www.youtube.com/watch?v=vVikYcsMvvI

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