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Shanghai surprise

Tempo di lettura: 2 minuti

Mi succede spesso di passare da un pensiero ad un altro con una sorta di meccanismo a grappolo, che trae il suo inizio folgorante da un’immagine fugace o da una parola.
Poi con una sorta di catena di associazioni, la mia mente va avanti e, incredibile ma vero, a volte, il tutto può terminare anche in modo intelligente.

Iersera parlando con una persona, è saltato fuori il nome di un gioco, lo Shanghai.
Una serie di bastoncini raccolti in una scatola in modo ordinato, come fossero spaghetti ancora crudi, da cuocere.
Ma il gioco inizia quando quell’ ordine definito e immobile, viene rotto dalla mano umana, che li getta su un tavolo, scompigliandone la pace.

I bastoncini si impadroniscono di uno spazio in modo caotico, ma per paradosso, quel disordine non va disturbato, se ne deve rispettare la staticità, ed uno ad uno, senza che nessuno degli elementi vicini si muova, si deve recuperare ogni pezzo con mano ferma e decisa.
Si deve riporre l’ansia, collezionare ogni punto con cura e metodo.
Cercare di raggiungere quell’ unico pezzo di grande valore, per portarsi a casa la partita.

A pensarci bene, lo Shanghai, diventa metafora della vita, in cui avvenimenti, fatti e obbiettivi, sono così estremamente vicini da essere strettamente dipendenti gli uni dagli altri.
Un tocco troppo spavaldo e goffo, può rovinare tutto, mentre la delicatezza e la lentezza di un gesto, possono salvare la partita.

Partire dagli obbiettivi, dai bastoncini più facili da togliere, ci gratifica subito e ci dà il tempo di prendere le misure con tutto il resto.
Ci prepara. Ci spinge a prendere fiducia. Ci fa sorridere e ci compiace.
Basta stare calmi, avere pazienza, saper attendere che le situazioni che si sovrappongono diventino chiare.

Il pensiero di essere stata capace o in grado, di liberare certi bastoncini apparentemente troppo irraggiungibili della mia vita, mi ha fatto sentire serena, felice.

Così, dal niente, ho iniziato a canticchiare in modo sguaiato “la notte è piccola per noi” delle gemelle Kessler, e mi sono sentita incredibilmente leggera…
e ad un certo punto, mi è sembrato inevitabile chiedermi se queste due icone di una televisione che fu, fossero ancora vive… Evocarle, ricordarle… la loro partita di Shanghai, sarà ancora aperta?!

Ebbene, il magnifico duo, ad agosto di questo anno, ha compiuto l’87esimo compleanno, e resiste stoico.
Quanta eleganza, quanta educata sensualità nel loro gioco, in quei balletti dove le gambe lunghe e affusolate facevano sognare gli italiani.

Ieri, le loro voci, mi hanno tenuto compagnia per un po’, mentre ripensavo a chi sono e come sto giocando la mia partita.
E se la notte è troppo piccola…
vuol dire che mi sto ancora divertendo tantissimo a giocare.

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