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Il negazionismo dell’evidenza

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Qualche giorno fa il Parlamento Europeo ha approvato la direttiva per incrementare la prestazione energetica delle abitazioni che ha come obiettivo la riduzione dei consumi energetici e dei gas serra entro il 2030 (tra sei anni) e, con vari passaggi progressivi, la cosiddetta neutralità climatica – ovvero, un equilibrio complessivo tra le emissioni di gas serra generate e quelle assorbite – nel 2050 (tra 26 anni).

Un tema importante per l’edilizia in generale e per quella italiana in particolare essendo in Europa, quella messa peggio per arretratezza nella classificazione energetica degli edifici, pubblici compresi.

Il testo della direttiva è stato approvato in via definitiva con 370 voti favorevoli, 199 contrari e 46 astenuti.
Come hanno votato i partiti del Governo italiano? Si sono collocati tra i voti della minoranza contraria alla direttiva, con un’unica eccezione: Alessandra Mussolini.

All’esito della votazione il deputato Angelo Ciocca della Lega, si è esibito in una creativa performance, estraendo dalle tasche fischietto e cartellino rosso, dando polmoni al primo e agitazione della mano al secondo tra gli sguardi divertiti dei compagni di partito (si divertono così…) e quelli allibiti del resto dell’assemblea, fino all’espulsione dall’aula del Ciocca. Si potrebbe dire: la solita figura di merda di un personaggio che solo pochi giorni fa ha donato un cappio alla presidente Bce Lagarde e in passato è stato attenzionato perché filmato con un pregiudicato della ndrangheta lombarda.
Matteo Salvini, buon ispiratore della sceneggiata, ha poi commentato l’approvazione della direttiva come «L’ennesima follia europea!», mentre la sua adepta Isabella Tovaglieri, eurodeputata Lega, ha annunciato battaglie per affossare il provvedimento e per contrastare «La loro Casa Green e il sogno di mettere le mani sul portafogli degli italiani».

La tristezza per quanto è accaduto sotto l’egida del nostro tricolore, si moltiplica al pensiero che l’Europa, l’America e tanti altri paesi – data l’aria che tira – tra poco potrebbero segnare comportamenti analoghi come normali su temi che invece sono eccezionali per gravità e urgenza come, appunto, il riscaldamento climatico. Si tratta in sostanza di una sorta di negazionismo in nome dello sviluppo e della salvaguardia delle attività industriali, commerciali e dell’economia nel suo insieme. In realtà si tratta, al contrario, di una cecità assoluta per le stra-certificate condizioni del pianeta che ci riguardano da vicino, come riporta l’Agenzia europea dell’ambiente (Aea): «L’Europa è il continente che sta registrando i più rapidi aumenti delle temperature al mondo» sollecitando «interventi urgenti» per evitare che alcuni rischi raggiungano livelli «catastrofici». Non solo. I risultati della prima European Climate Risk Assessment dell’Aea – la più approfondita valutazione dei rischi climatici mai effettuata per individuare le priorità politiche in materia di adattamento ai cambiamenti climatici – osserva che è proprio «l’Europa meridionale a essere particolarmente a rischio a causa di incendi, ondate di calore e scarsità di acqua».

E’ di tutta evidenza che il costo del riscaldamento climatico quando causa, come previsto, danni come quelli subiti dalla regione emiliana la scorsa estate, sono cosa ben più rilevante degli investimenti sostenuti per un cambiamento di rotta che ci si ostina a contrastare.
Eppoi, abbiamo a disposizione molti strumenti economici per realizzare la necessaria transizione energetica, primo fra tutti il PNRR che ha messo a disposizione del nostro Paese più quattrini di tutti gli altri.

Le destre populiste negano l’evidenza e promuovono campagne rappresentando come mostri assetati dei nostri soldi, chi cerca di promuovere (troppo timidi) cambi di direzione.

Così il termine “casa green” diventa una sorta di insulto come tanti altri nel vocabolario destro-populista a partire dal celebre “risorse boldriniane” riferito agli immigrati, e via lessicando da Borghezio fino ai giorni nostri.

Temi così importanti, che certo possono essere discussi, elaborati e resi praticabili con visione e realismo, non dovrebbero essere trattati come merce da macelleria messicana dell’ideologia che cerca in ogni istante di aizzare l’ignoranza come risorsa da combattimento elettorale.
Come sa bene chiunque ha avuto modo di interagire col settore, l’edilizia italiana ha un bisogno disperato di aggiornamento culturale, di competenza, di senso gestionale e organizzativo.
Nel settore, chi opera con offerte “green” ha stili completamente diversi: i preventivi sono rispettati al centesimo come i tempi di realizzazione che, per quanto riguarda una abitazione, per esempio, sono di pochi mesi.
Inoltre, il sistema di classificazione energetica, ignorato a lungo in Italia e poi trattato come una sorta di cavillo burocratico, è bene venga finalmente accolto come un concreto strumento di valutazione di un immobile che nella sua gestione come abitazione davvero alleggerisce i costi e moltiplica il confort abitativo.

Qui a lato, pubblichiamo l’intervista a uno dei maggiori esperti italiani di “case green”, consigliamo la lettura soprattutto a chi ha in programma di realizzare un’abitazione facendo scelte oculate.

Copertina: Angelo Ciocca (Lega) durante la sua ultima esibizione al Parlamento Europeo

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