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Una giornata particolare

Tempo di lettura: 2 minuti

Ci sono dei giorni che iniziano bene e continuano anche meglio. Non si sa bene da cosa dipenda: il tempo, i posti dove siamo, le persone che incontriamo o, meglio, un misto di queste circostanze.

Il libro di Giovanni Guerra

Ho un amico, Giovanni, praticamente un fratello, uno di quelli che, quando lo pensi, massimo entro le ventiquattro ore, arriva una sua telefonata. Quando l’ho conosciuto, una trentina di anni fa, era un ragazzo smilzo, di poche parole: mi è subito piaciuto. Oggi è una copia di Rubeus Hagrid, il mezzo gigante guardiacaccia di “Harry Potter”; d’inverno gira in Ossola con sandali senza calze, una camicia di flanella e un gilet, perché il suo trip è vincere il freddo come “via” e, su questa storia, ci ha pure scritto un libro: “Un altro paio di occhiali”. Con lui abbiamo fatto partire “Il Cerchio” con cui abbiamo coinvolto decine di persone nella pratica della meditazione. È, ad un tempo, mio discepolo e mio maestro.

L’altro giorno, poiché mi aveva procurato delle gustosissime caciotte, l’ho raggiunto nella sua Domodossola. La giornata era spaziale; il vento del giorno prima regalava un cielo pulito e con una luminosità particolare. La strada fatta mille volte si è srotolata assieme ai ricordi di antichi stati d’animo. Quando sono arrivato, l’abbraccio è stato lungo.

Siamo poi andati a pranzo da una coppia di nostri grandi amici, da sempre molto impegnati nel sociale, Antonella e Giancarlo, che, dopo il COVID, avevo visto solo una volta, di sfuggita, con la promessa di rivederci. Ed eccoci lì, di nuovo tutti insieme, e con loro, ciliegina, la mia “protegida” Antonellina, un essere i cui pensieri sono un pizzo dalla trama intricatissima che spesso ci ha portato in un altro mondo.

Il sole era caldo sui nostri visi, le montagne intorno scintillavano mentre ci raccontavamo le nostre vite e aspettavamo che le pizze preparate da “Nonna Papera”( è il logo di Antonella su WhatsApp) fossero pronte: satori in Domodossola.

Durante il pranzo, mentre si parlava de “Il resto delle parole” è venuto fuori che Nonna Papera Antonella, oltre che grande pizzaiola, è pure una lettrice da centocinquanta libri all’anno. Le ho consigliato “Finché non aprirai quel libro”, mi ha consigliato “La casa degli sguardi” e “Tutto chiede salvezza” di Daniele Mencarelli.

Il tempo, il luogo, le persone: una giornata particolare.

PS: visto che questo sarà l’ultimo numero prima delle vacanze di Natale, vi auguro di avere durante questo periodo almeno una “giornata particolare”.

I MIEI AUGURI DI CUORE

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