Cinque del mattino a Marsa Alam
Sono le cinque del mattino e sono sul Mar Rosso. La giornata di ieri è iniziata alle sei e dieci con la telefonata di mio figlio che mi voleva salutare prima della mia partenza, pensando che il volo sarebbe stato alle 10 mentre, invece, era alle 13.40. Mi sono detto: “dormirò in aereo” ma, poi, la mia vicina di posto è risultata essere una persona dalle mille sfaccettature: architetta, cintura nera 4° dan di Judo, istruttrice di diving, assidua frequentatrice, da anni, di Marsa Alam, per cui niente sonno e niente libro che volevo finire.
Tralascio i particolari della cena al buffet (credo che mi rimarrà il sapore dell’aglio, della cipolla e del peperone sino a settembre). Tralascio anche il tuffo della mia amica M., che, volendo pucciare i piedi nella piscina, e scivolata ed è finita completamente in acqua. Parliamo, ora, del libro che ho finito durante la notte.
Il libro si intitola “Come petali nel vento“. L’ autrice Hika Harada (la libraia di City Life ha colpito ancora: vedi https://ilresto.eu/artecultura/il-cuoco-investigatore-che-cercava-le-antiche-ricette/ ) ha venduto, soltanto in Giappone, oltre 800.000 copie rimanendo in testa alle classifiche dei best seller per svariati mesi.
La storia si sviluppa attorno ai componenti di una famiglia: nonna, nuora e due nipoti femmine alle prese con il problema della scarsità dei soldi e di come sopperire a questo problema. Il risparmio pare essere la soluzione (non dimentichiamo che il popolo giapponese è il primo al mondo in questo ambito), ma il sapore che rimane in bocca è simile all’aglio che mi sta martoriando: i personaggi appaiono tutti un po’ dei meschini che antepongono i soldi ai sentimenti. La Harada tratteggia magistralmente i caratteri con una scrittura davvero graffiante.
Fortunatamente, nel finale, che ovviamente non rivelo, vi è un riscatto da parte di tutti quanti.
Assolutamente da leggere se si è amanti del buono scrivere.
Foto: Il Riad dell’hotel Radisson alle 5 di mattina
