Skip links

Lo strano giallo “sotto le foglie”

Tempo di lettura: 3 minuti

Michelle, un’anziana signora, va in chiesa e il prete nel suo sermone parla di Maria Maddalena (tenetelo a mente). Inizia così il film Sotto le foglie di François Ozon ora nelle sale cinematografiche.

Ritroviamo la donna a cercar funghi con un’amica più esperta (Marie-Claude); deve preparare un pranzo per la figlia Valerie che arriva da Parigi con l’adorato nipote Lucas. Durante il pranzo la figlia si sente male, è l’unica ad aver mangiato la quiche di funghi. Dopo il ricovero in ospedale, Valerie pensa che la madre potrebbe aver appositamente tentato di avvelenarla e così, anziché lasciare alla nonna il nipote, se lo riporta a Parigi.

I rapporti tra madre e figlia sono da sempre tesi, la giovane non perdona il passato della madre, prostituta insieme all’amica collega Marie-Claude.

Ora entrambe le colleghe sono in pensione, entrambe vivono in un paesino della Borgogna godendo della natura, entrambe hanno problemi con i figli. Di Michelle abbiamo detto, mentre il figlio di Marie-Claude, Vincent, sta per uscire dal carcere per buona condotta, non sappiamo cosa abbia commesso, ma non importa ai fini della storia. Marie-Claude prova un gran senso di colpa nei suoi confronti.

Michelle non prova senso di colpa, ma soffre enormemente per la mancata relazione con la figlia o meglio per la relazione tossica che si è instaurata tra loro nonostante l’abbia aiutata molto economicamente; in compenso finanzia a Vincent l’apertura di un locale.

Per l’uomo Michelle è di famiglia e partecipa alla sofferenza che le deriva dall’atteggiamento di Valerie. Così un giorno si reca a Parigi per parlarle, sarà proprio il giorno in cui accade un dramma. Anche qui il regista non ci fornisce alcuna chiave per capire se quel che è accaduto sia casuale o meno.

È come se il film di Ozon ci spingesse verso il giallo per poi negarlo, ci inducesse a percorrere altre strade. Al regista più che i colpi di scena interessano piccole rivelazioni sui personaggi. Lui non ricerca il colpevole di un potenziale delitto, ma si sofferma sulle relazioni e lo conferma in una recente intervista:

«Credo che il mio sia un film sull’inconscio: spesso noi sogniamo, desideriamo che succedano certe cose, anche atroci. Poi, nella realtà, talvolta quelle cose accadono esattamente come le abbiamo sognate. La figlia è un peso per la madre, la relazione è tossica, la madre cerca di essere buona con lei, ma la situazione non migliora e improvvisamente il destino offre la soluzione. Un equilibrio si ristabilisce». Inoltre: «Simenon era molto bravo a creare atmosfere, e unico nel descrivere la vita delle cittadine di provincia dove hai la sensazione che tutto sia perfetto, ma dietro le finestre chiuse succedono cose strane, a volte terribili. Il plot poliziesco non è quello che gli interessa (e direi nemmeno a me), gli interessano le relazioni tra le persone, la psicologia, la complessità e il buio che c’è nell’animo umano».

Nel film i legami scelti sono più forti di quelli di sangue, il legame tra Michelle e Marie-Claude, dato dal loro comune passato, le rende sorelle. Accade lo stesso dopo la tragedia: tra i superstiti si creano relazioni salde, basate sull’affetto, il rispetto e la disponibilità, come se dal male potesse nascere un bene

Sotto le foglie rivela una grande complessità emotiva, smuove sentimenti, e semina dubbi che non trovano una soluzione chiara. Persino la giustizia non va fino in fondo (si veda la poliziotta che indaga sul delitto e il suo “credere ai testimoni”), così la palla passa a noi, siamo noi a dover tirare le fila.

Trailer ufficiale del film:
https://www.youtube.com/watch?v=qMvegWzGSRc

La locandina del film
Explore
Drag