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Ti aspetto a Central Park

Tempo di lettura: 2 minuti

Questa volta il mio criterio di scelta di un nuovo libro attraverso la sua copertina è risultato fuorviante; pensavo a una bella storia newyorkese e invece mi sono ritrovato con un romanzo rosa, con tutte le sue caratteristiche simili a quelle dei film happy ending: i due si incontrano, dapprima si odiano, poi scatta qualcosa che li fa cadere nel più cieco amore , la passione dirompe, poi accade un intoppo, in genere una cosa che nella realtà non avrebbe alcuna importanza ma che, nella storia, mette in discussione tutto; dopodiché tutto si risolve e vissero per sempre felici e contenti.

La mia mamma e le sue amiche di pinnacolo erano delle patite di romanzi rosa e i libri Armony venivano scambiati tra le signore e non nego che qualche volta, in mancanza di meglio, li ho letti anch’io anche se alla seconda pagina si poteva già intravvedere la trama.

“Ti aspetto a Central Park” di Felicia Kingsley è un “romance”, come chiamano la letteratura rosa i suoi due protagonisti Knight Underwood e Victoria Wender, due editor della Pageturner Publishing.

Knight è uno strafigo sciupafemmine che ha alle sue spalle una serie di libri diventati best sellers e si aspetta una promozione a capo della sua casa editrice, ma arriva Victoria che ha nel suo paniere una autrice che ha venduto milioni di copie con i suoi libri “romance” e gli soffia il posto. Odio a prima vista. Poi muore l’autrice di Victoria e, a questo punto, i due decidono di scrivere loro il libro che doveva uscire e salvare le sorti traballanti della casa editrice.
L’odio diventa passione e… ci sono anche un po’ di scene alla Henry Miller, e…

La Kingsley è comunque una autrice da due milioni di copie per cui oltre a me qualcuno l’ha letta.
Vedete voi.

La prossima settimana, per contrappasso, “Le notti bianche“ di Dostoevskij.

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