
Una casa di carte, un condominio distopico e il richiamo delle sirene
Questa settimana mi sono infognato nella visione della serie Netflix “House of cards” con Kevin Spacey e Robin Wright che ne fanno più che Berlicche per diventare presidenti degli Stati Uniti: vale tutto: assassinii, doppi giochi, tradimenti ripetuti, delazioni, giochi di potere, occultamenti, crisi internazionali per occultare magagne in patria (ricordate il vecchio “Sesso e potere” con Dustin Hoffman), insomma il peggio del peggio delle nefandezze umane al servizio della ricerca del potere assoluto. Non vi ricorda niente?!

Il libro “Il condominio” di J. G. Ballard ( “L’impero del sole”, “Un gioco da bambini”), invece, pur non avendolo ancora letto del tutto, si presenta come una visione drammatica di un futuro non tanto lontano di una società bella malatella: un condomino in un grattacielo di quaranta piani con duemila appartamenti in cui risiedono personaggi mediamente abbienti ma, anche con questa connotazione, diversificati in tre fasce fondamentali da un punto della diversità sociale: gli abitanti dei primi dieci piani hostess, piloti, persone del mondo dello spettacolo; dal decimo al trentesimo professionisti di vario tipo; dal trentunesimo al quarantesimo la vera élite, quelli ricchi con attici superfighi e, in cima a tutti, l’architetto che ha progettato tutto questo.
Quello che doveva essere un posto di agio e di benessere personale per ognuno degli abitanti a poco a poco diventa un’area di scontri tra le tre diverse fazioni in un crescendo di nefandezze che rasentano l’ inumano.
Un libro tutto da leggere con un occhio alle bassezze dell’animo umano che un po’ mi hanno ricordato “Cecita’” di Saramago.

P.s.: Se non lo avete visto date anche un’ occhiata a “Sirens”, sempre su Netflix, con una intrigantissima Julianne Moore, accompagnata da un sempre fascinoso Kevin Bacon: è la storia dell’ incontro dopo anni di due sorelle dal carattere completamente diverso che, nel corso di un fine settimana nel “Labour day” su di un isola, stravolgono le loro vite e le reinventano.
Grazioso.
