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Addio al nostro amico Gianpiero Cagnoni

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Gianpiero ci ha lasciati per sempre e all’improvviso. Il destino ha voluto che morisse pochi giorni dopo la festa per i suoi ottant’anni compiuti. Eravamo tanti quel giorno, tutti amici attorno a lui e alla sua compagna, Pia. La gioia e l’allegria dominavano sulle tavolate di cibo e di buon vino.

Anche lui era felice, anche se lo nascondeva con le sue battute piene di spirito e di satira mascherate da una falsa rudezza che non riusciva a nascondere la simpatia, il calore umano e il buonumore che ci trasmetteva.

La prima volta che lo incontrai più di 10 anni fa, mi apparve come un personaggio della commedia goldoniana: un Todaro brontolon o un Burbero benefico. Ma la seconda, cancellai subito le mie prime impressioni: era l’opposto, in realtà. Con lui si parlava di tutto, di politica, del passato, di varie storie: la giovinezza a Broni, la sua città natale, gli amici di allora che non ha mai dimenticato, la sua attività politica nel vecchio PCI.

A Casale Marittimo, la sua seconda patria, era consigliere comunale del PD e segretario della sezione locale, riuscendo a tenerla ancora attiva di fronte a tante altre dei paesi vicini, abbandonate dal partito.

È stato uno dei fondatori di questo nostro giornale e ci ha aiutati molto. Lo avevamo convinto a scrivere per noi e preferì farlo in una rubrica dal titolo Mondo Cagnoni, in cui pubblicava i suoi brevi aforismi pungenti e divertenti che ricordavano quelli di tanti anni fa di Fortebraccio sull’Unità.

Resterà sempre presente negli incontri dei suoi amici.

Copertina: Gianpiero Cagnoni in una foto di Paola Perini

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