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Il cuoco investigatore che cercava le antiche ricette

Tempo di lettura: 2 minuti

Alcuni giorni fa ero alla Feltrinelli di City Life, con una gift card con un credito residuo di 142 € da spendere entro pochi giorni (già, sappiatelo, la gift card Feltrinelli dura solo un anno; non solo si paga in anticipo ma c’è pure un tempo di scadenza: complimenti!!!).

Arrivato alla cassa, carico di libri, viene fuori che, per una storia di sconti ho ancora un credito di una ventina di euro e qui succede la magia: la libraia mi chiede se mi piacesse molto la letteratura giapponese (avevo in effetti preso molti libri di autori nipponici) e se poteva consigliarmi un libro che le era molto piaciuto. Era molto simpatica e disponibile, per cui ho acconsentito e bene ho fatto: il libro è “Le ricette perdute del ristorante Kamogawa” di Kashiwai Hisashi.

È la storia di un cuoco, Nagare e di sua figlia Koishi, la sua assistente, che gestiscono uno strano ristorante, con quattro tavoli e un bancone, in un vicoletto di Kyoto. Il ristorante non ha insegne né fa pubblicità se non una inserzione fumosa su una piccola rivista “Primavera e autunno in cucina “. Nagare non solo è un cuoco sopraffino ma è anche un fantastico investigatore di ricette del passato e, con l’aiuto della figlia, soddisfa le richieste dei clienti che si rivolgono a loro per potere assaporare di nuovo dei piatti gustati in passato in momenti particolari della loro vita.

I personaggi che richiedono le prestazioni investigative di padre e figlia sono: un vecchio amico di Nagare che vuole riassaggiare un piatto che gli cucinava la moglie; una signora che, cinquanta anni prima, aveva mangiato uno stufato di manzo in un ristorante in cui un suo spasimante le aveva fatto la proposta che lei aveva rifiutato; un primo ministro che va alla ricerca di un piatto mangiato nella sua infanzia; una donna che sta cercando una particolare cotoletta per l’ex marito che sta morendo; una ragazza che è alla ricerca di un piatto di spaghetti assaggiato in un viaggio fatto, anni addietro, con il nonno; un giovane che vorrebbe riassaporare uno stufato di carne con patate che gli preparava la madre, ora scomparsa.

L’ abilità di questa coppia di detectives nel soddisfare le richieste dei clienti viene insaporita da una atmosfera famigliare che si respira nel piccolo ristorante dove i clienti abituali e il gatto Pisolino fanno da corollario ai personaggi alla ricerca di un sapore passato.

Un libro delizioso e delicato e, a tratti, anche molto divertente in cui si sente molto lo spirito del Giappone. Un grazie di cuore alla libraia di City Life.

Foto: Illustrazione di copertina del libro

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